Dieci altane nuove di zecca per mettere i cinghiali nel mirino. E sollevare in tal modo le sorti dei diversi ettari di terreno coltivato saccheggiati dalle scorribande degli ungulati. Le postazioni di tiro mirano soprattutto a fronteggiare il rischio di nuovi assalti nella zona agricola delle Vallette vicino a Ospedaletto, recentemente al centro di segnalazioni di pesanti danni subiti da coltivatori e denunciati più volte da Confagricoltura, Coldiretti e Cia.
La controffensiva
La Provincia, oltre che con le diverse sigle di rappresentanza degli agricoltori, si sta muovendo su più tavoli per poter avviare la controffensiva ai cinghiali. Gli interlocutori sono la Regione Veneto, il Parco Regionale Colli Euganei e le amministrazioni locali. E l'intesa sta producendo buoni risultati. Proprio la Regione, infatti, ha acquisito il nulla osta dei proprietari conduttori dei fondi. Mentre l'Ente Parco sta verificando le procedure per assicurare l'apporto del personale volontario alle operazioni di cattura dei capi selvatici. L'investimento della Provincia di Padova nell'acquisto delle nuove altane si aggira attorno ai 25 mila euro. Le postazioni da cui i cacciatori spareranno agli ungulati sono state studiate non solo in relazione alla possibilità di tiro, ma anche a quella di porre nel mirino il maggior numero di animali.
L'area
La valutazione degli esperti ha in tal modo suggerito di porre le altane all'interno della zona delle Vallette, in prossimità dei sentieri, già individuati come percorsi spesso battuti dai branchi. Le strutture, alte ciascuna quattro metri, saranno collocate a distanza di circa 20 metri dal fossato perimetrale dell'Oasi. L'obiettivo è sorprendere gli animali prima che possano varcare i fossati e le zone acquitrinose e disperdersi quindi successivamente in area aperta, con poche probabilità di essere successivamente individuati. Le altane ovviamente saranno posizionate anche in corrispondenza di vie di accesso praticabili sia per i cacciatori, che dovranno raggiungerle con i propri mezzi, sia per il personale ausiliario chiamato a recuperare i capi uccisi per destinarli al macello. «Tutte operazioni - ha concluso Gottardo - che stiamo ultimando con cura, per porre in atto azioni davvero concrete per l'eliminazione del problema nella zona».