VERONA - Puntuali le strette di mano in Bra alle 8.15, puntualissima la foto di famiglia in Arena alle 8.30. Così non sono ancora le 9.10 quando in Gran Guardia, esaurita anzitempo la liturgia di ogni vertice internazionale che si rispetti, Adolfo Urso può dare avvio alla prima riunione ministeriale del percorso di presidenza italiana del G7. «Iniziamo in anticipo ed è già una buona notizia: vuol dire che i nostri Paesi sono tempestivi nell'intervenire nei processi geoeconomici», sorride il titolare delle Imprese e del Made in Italy, attorniato dagli omologhi François-Philippe Champagne (Canada), Robert Habeck (Germania), Taku Ishii e Junji Hasegawa (Giappone), Michelle Donelan (Gran Bretagna), Marina Ferrari (Francia), Zoe Baird (Stati Uniti) e Margrethe Vestager (Commissione Europea), nel centro semiblindato di una soleggiata Verona, teatro insieme a Trento della due-giorni dedicata all'industria, alla tecnologia e al digitale che porta a Nordest due annunci: il possibile insediamento da 3,2 miliardi di Silicon Box in Veneto e la prossima firma a Trieste di un accordo sulla piattaforma logistica di Horonda in Ucraina che coinvolgerà anche Venezia.
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Il filo conduttore dell’evento è la duplice transizione, verde e digitale, che il sistema produttivo è chiamato ad affrontare.
IL PROTOCOLLO D’INTESA
Ma l’Italia intende esserci anche sul corridoio logistico di Horonda, secondo quanto concordato con la vicepremier Julija Svyrydenko, attraverso il protocollo d’intesa che sarà firmato il 9 aprile a Trieste, nell’ambito di un incontro multilaterale mirato a sostenere gli scambi commerciali da e per la martoriata terra ucraina. «L’obiettivo – anticipa Urso – è smistare in ingresso e in uscita le merci lungo le direttrici nord, quindi Germania e Polonia; sud, dunque Romania; ovest, interessando perciò l’Interporto Quadrante Europa di Verona e i Porti di Trieste e di Venezia. Al progetto partecipano in consorzio alcune aziende private e pubbliche italiane». A proposito di imprese, ma piccole e medie, per il G7 occorre «allineare sempre più le regole tra i Paesi per favorire uno sviluppo omogeneo dell'intelligenza artificiale, del quantum e delle altre tecnologie emergenti, coinvolgendo le Pmi e favorendo l'alfabetizzazione di massa». Nel frattempo sarà portata avanti l’esplorazione dei siti, pure a Nordest, in cui effettuare l’estrazione mineraria, «per garantire l'autonomia strategica delle materie prime». Sfide a cui il gruppo dei 7 brinda ad Amarone, nella giornata che finisce in musica al Teatro Filarmonico. Ma dietro l’angolo di corso Porta Nuova c’è il 2025, come ricorda lo scherzoso fuori onda tra Urso e Zaia sul terzo (e quarto) mandato...