25 aprile tra polemiche e rischio di scontri: strade blindate a Roma e a Torino. Anche Salvini in piazza

Nella Capitale schierati oltre 600 agenti: massima attenzione per la manifestazione a Porta San Paolo

Mercoledì 24 Aprile 2024 di Andrea Bulleri
25 aprile tra polemiche e rischio di scontri: strade blindate a Roma e a Torino. Anche Salvini in piazza

Chi sfilerà in corteo ricordando Giacomo Matteotti, chi farà lo stesso ma a fianco alla Brigata ebraica. E chi, invece, celebrerà la Liberazione chiedendo il cessate il fuoco a Gaza. Col timore che antagonisti pro-Palestina possano infiltrare le manifestazioni in programma a Roma e Milano.

Rischio che il Viminale è al lavoro per ridurre, alzando al massimo l’allerta con migliaia di agenti in campo.

È un 25 aprile ad alta tensione quello che va in scena oggi, tra le (sempreverdi) polemiche di casa nostra e i rischi legati ai conflitti internazionali. Una giornata che arriva sulla scia degli scontri tra studenti e forze dell’ordine nelle università, da ultimo quella di Torino, dove – al pari della Capitale – l’attenzione in strade e piazze è ai massimi. Preoccupa la chiamata a raccolta, da parte dell’Associazione palestinesi d’Italia, di militanti pro Gaza al corteo milanese. E poi la manifestazione romana a Porta San Paolo, dove si temono infiltrazioni. Motivo per cui nella Capitale saranno schierati più di 600 uomini delle forze dell’ordine. Obiettivo: vigilare sulla deposizione della corona d’alloro da parte della Comunità ebraica, dove mezz’ora prima si sono dati appuntamento movimenti di sinistra e collettivi universitari al grido di “Antifascismo e antisionismo”.

Bruxelles, il 25 aprile la conferenza sul Nutri-score (che non piace all'Italia)

ALLERTA

La giornata nella Capitale si aprirà con la cerimonia all’Altare della Patria, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni e le massime cariche della Repubblica. Il capo dello Stato poi volerà a Civitella Valdichiana, nell'Aretino, dove il 29 giugno 1944 i nazifascisti trucidarono 244 persone. Allerta anche per il corteo che alle 14 partirà da corso Venezia a Milano. A sfilare ci sarà tra gli altri la segretaria del Pd, Elly Schlein, con il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni. I due saranno accanto ad Antonio Scurati, lo scrittore il cui monologo avrebbe dovuto essere letto in Rai, dietro uno striscione in ricordo di Matteotti con su scritto «Il fascismo non è un'opinione, è un crimine».

E proprio al deputato antifascista ucciso dalle camicie nere nel 1924 le opposizioni hanno proposto di intitolare il seggio della Camera da cui pronunciò il suo ultimo discorso. Iniziativa che potrebbe ottenere il via libera anche della maggioranza: «Una bella idea, non credo ci siano contrarietà», commenta da FdI Giovanni Donzelli. Mentre Fabio Rampelli fa sapere che il presidente di Montecitorio Lorenzo Fontana «sta valutando» la proposta. Al corteo milanese organizzato da Anpi e altre associazioni ci saranno anche Carlo Calenda e Riccardo Magi di +Europa, a fianco però della Brigata ebraica (senza bandiere in polemica con l’Associazione partigiani sul cessate il fuoco a Gaza). E sarà a Milano pure Matteo Salvini: il 25 aprile per il leader leghista rappresenta «la liberazione, la rinascita di un Paese. Quindi – spiega a Cinque minuti su Rai1 – da italiano e da vicepremier sarò a una delle iniziative ufficiali nella mia Milano per ricordare i caduti grazie ai quali oggi siamo liberi di parlare in questo studio». Resterà a Roma, invece, il leader dei 5S Giuseppe Conte, atteso a un evento promosso nella Capitale per la «Festa della Resistenza». Nella Capitale pure il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, al museo di via Tasso dove vennero rinchiusi i rastrellati destinati alle Fosse Ardeatine.

LO SCONTRO

Intanto lo scontro sull’antifascismo esploso con l’affaire Scurati continua. «Ogni 25 aprile si cerca un motivo di polemica. Siamo tutti antifascisti, chi può dire oggi il contrario?», interviene il capogruppo leghista in Senato Massimiliano Romeo. Prova a stemperare il clima anche Antonio Tajani: «Sull'antifascismo – avverte il leader di FI – nessuno può darci lezioni, almeno per quanto mi riguarda. Il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani», e «mi auguro che tutti insieme possiamo festeggiare un momento di unità nazionale». Del resto «noi ministri abbiamo giurato sulla Costituzione, che in sé stessa condanna il fascismo». Dunque, conclude, «abbiamo fatto una scelta». Polemica, infine, tra Matteo Renzi e Maurizio Landini (a Marzabotto con Stefano Bonaccini e il padre di Ilaria Salis, Roberto). La Cgil annuncia per oggi l’avvio della raccolta firme contro il Jobs Act, e l’ex premier s’infuria: «La Liberazione non merita di essere strumentalizzata dalla Cgil per ragioni ideologiche e divisive»

Ultimo aggiornamento: 25 Aprile, 06:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA