Un decennio senza Schumacher.
A raccogliere il testimone è stato Lewis Hamilton che con Michael ha corso insieme e che ha ereditato la favolosa Mercedes quando Michael si è ritirato definitivamente. Un bolide alieno più forte della Ferrari di Schumi, in grado di vincere otto mondiali costruttori consecutivi. Fuoriclasse tira fuoriclasse e Lewis è stato, almeno momentaneamente, scalzato da Verstappen che, ancora ventiseienne, ha aperto un nuovo scenario. Hamilton ha tolto a Schumacher i record di vittorie, pole e podi conquistati, super Max è andato oltre, conquistando in una sola stagione 19 vittorie ed oltre mille giri in testa. Un cannibale. La formula è sempre la stessa: per ottenere risultati tanto prestigiosi serve, oltre ad una classe sopraffina, la monoposto più performante del Circus. E, per di più, non si deve rompere mai.
Così, i filotti quasi consecutivi di Schumi, Lewis e Max sono stati accompagnati da altrettanti domini di Ferrari, Mercedes e Red Bull che hanno ipotecato i primi tre decenni del nuovo millennio. La F1, diventata uno sport planetario, è un po’ stanca dei risultati scontati e guarda sempre all’orizzonte l’affacciarsi di un nuovo fuoriclasse. Manici speciali potrebbero già esserci in giro, ma sicuramente non hanno la monoposto all’altezza e la speranza che anche gli ingegneri degli altri team imbrocchino un progetto vincente. Il più atteso, sempre sul punto di esplodere, è Charles Leclerc, il “predestinato” che, a 26 compleanni festeggiati (ha la stessa età di Verstappen, sono entrambi dell’autunno 1997), non ha vinto ancora nulla di importante nonostante 5 stagioni in Ferrari di cui è collaudatore dal 2016.
Proprio questa sembra l’arma in più di Charles, il lungo digiuno di Maranello che non conquista più il titolo Piloti dal 2007 con Kimi Raikkonen. Il Cavallino è la squadra più prestigiosa dello schieramento e, prima o poi, dovrà tornare competitiva se non dominante. Leclerc il suo l’ha già dimostrato ampiamente. Commette ancora più errori di Hamilton e Verstappen. Magari non riesce ancora a trattare le gomme con lo stesso garbo, ma ha una velocità innata e un talento cristallino che gli consentono di fare flash eroici. A testimoniarlo, non sono tanto le 5 vittorie, ma le 23 pole position conquistate, un rapporto di quasi uno a cinque che non può vantare nessun altro. Se è un punto di forza o di debolezza decidete voi. I ferraristi comunque sognano che Charles possa ancora aprire un ciclo come quello di Schumacher.
Insieme al principino ci sono altri tre piloti dell’ultima generazione e che corrono con monoposto blasonate in grado di fare la differenza: George Russell, Lando Norris e Oscar Piastri, rigorosamente in ordine di età, essendo nati nel 1998, 1999 e, addirittura, 2001. Tre su quattro degli sfidanti di Verstappen (Charles, George e Oscar) hanno vinto tutto nelle formule inferiori (doppietta GP3 o F3 e F2), mentre Lando si è dovuto accontentare del secondo posto in F2 nel 2017 piegato da Russell. Il ragazzo della Mercedes ha già vinto e conquistato la pole in F1, Norris è solo partito al palo, mentre Piastri ha all’attivo due giri veloci ed è scattato in prima fila, nonostante sia l’unico degli anni Duemila ed abbia una sola stagione alle spalle. Se la Mercedes tornerà vincente, George, è sicuro, dovrà vedersela con l’Imperatore compagno di squadra, mentre Lando e Oscar guidano la stessa McLaren e già nel 2023 hanno dimostrato di essere una coppia da paura.