Il Papa e la prima santa argentina: Mama Antula, icona dei poveri e protettrice dei gesuiti. Alla canonizzazione anche Milei

In Vaticano ci sarà anche il presidente Milei di ritorno dal viaggio in Israele

Venerdì 9 Febbraio 2024 di Franca Giansoldati
Il Papa e la prima santa argentina: Mama Antula, icona dei poveri e protettrice dei gesuiti. Alla canonizzazione anche Milei

Gli argentini festeggiano la loro prima santa: si tratta di Mama Antula, una specie di Madre Teresa vissuta nel XVIII secolo, dedita agli indios e ai gesuiti e assai amata nelle Villas Miserias, i sobborghi poverissimi di Buenos Aires dove Papa Francesco andava regolarmente a dire messa quando era arcivescovo.

Una figura emblematica del 'pueblo'  che mai come ora viene evocata dai poveri e da chi partecipa alle manifestazioni che attraversano il Paese in ginocchio per l'economia che va a rotoli, l'inflazione alle stelle e le proteste per le misure adottate dal nuovo presidente Milei per far fronte allo sfacelo finanziario dei governi precedenti. 

Maria Antonia di San Giuseppe, al secolo Antonia de Paz y Figueroa, detta Mamma Antula, è vissuta tra il 1730 e il 1799 . Alla religiosa il Vaticano ha riconosciuto il miracolo di avere salvato un uomo affetto da «ictus ischemico con infarcimento emorragico in più aree, coma profondo, sepsi, shock settico resistente, con insufficienza multi organo». Era ricoverato all’ospedale di Santa Fe e i medici lo davano per morto. I parenti disperati hanno pregato Mama Antula e dopo pochi giorni sono stati riscontrati significativi miglioramenti, fino alla guarigione e il ritorno alla vita normale dell'uomo. 

Mama Antula durante la sua vita religiosa fondò la Casa di esercizi di Buenos Aires dove andavano i gesuiti a fare i ritiri spirituali. Lei stessa promuoveva gli esercizi spirituali secondo lo spirito ignaziano, il suo motto di vita era quello di «andare dove Dio non è conosciuto per farlo conoscere». 

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Per la canonizzazione in piazza san Pietro domenica mattina ci sarà anche il presidente argentino Milei, il quale avrà con Papa Francesco un incontro ufficiale lunedì mattina nel Palazzo apostolico. Si tratta di un colloquio importante e di cose da dirsi ne avranno parecchie a cominciare dalla situazione del paese, alla questione di Gaza. Milei ha annunciato in questi giorni, proprio mentre si trovava in Israele, di spostare a Gerusalemme l'ambasciata argentina, esattamente come fecero gli Stati Uniti con Trump.

La canonizzazione di Mama Antula servirà per il loro riavvicinamento dopo gli screzi dei mesi scorsi mentre in Argentina i manifestanti hanno realizzato la più vasta opposizione possibile contro il disegno riformista del presidente liberista che punta a rimodellare il paese sudamericano. Recentemente lo sciopero nazionale ha visto la totale chiusura di scuole e imprese. 

Francesco non ha nascosto preoccupazione per la svolta neoliberista argentina. Durante la campagna elettorale di Milei, un economista piuttosto eccentrico e soprannominato "El Loco" (il matto), non sono mancate scintille. Il presidente aveva usato persino parole offensive verso Bergoglio, definendolo un comunista e un somaro. Epiteti mai sentiti prima da un politico nei confronti di un pontefice. A quegli attacchi il Papa non aveva replicato poi quando Milei è risultato eletto non ha esitato a mettersi in contatto con lui per una telefonata istituzionale. La conversazione riportata da alcuni quotidiani argentini riassumeva uno scambio cordiale e strategico: Milei disse di avere invitato Francesco a visitare l'Argentina assicurandogli una accoglienza trionfale e il Papa facendo finta di nulla per le offese. “In campagna elettorale le parole passano”.

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L'appuntamento in agenda è importante e servirà ad entrambi a capire i rispettivi margini di manovra. Francesco userà il suo peso morale per evitare che vengano fatti tagli drastici nei confronti dei più poveri, chiedendo vengano protette le fasce fragili della popolazione. Milei porterà a casa una photo opportunity che gli vale come viatico. Sul resto si vedrà. 

Nel frattempo il decreto di Milei e il progetto di legge per salvare un Paese dal default prevede un'ondata di privatizzazioni, feroci tagli alla spesa, una espansione dei poteri presidenziali e un ridimensionamento dei diritti dei lavoratori. Nove dei 18 ministeri governativi sono già stati chiusi, compresi quelli responsabili dell'istruzione, dell'ambiente e delle donne, del genere e della diversità. La valuta argentina, il peso, è stata svalutata di oltre il 50% rispetto al dollaro. Milei proverà a spiegare a Papa Francesco perché queste mosse salveranno l'Argentina dall'"inferno economico" dei peronisti. L'inflazione annuale ha raggiunto un massimo di tre decenni del 211,4%.

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Ultimo aggiornamento: 18:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA