Calcio a 5 femminile, arbitro picchiato: denunciato accompagnatore.

Mercoledì 20 Marzo 2019 di Pierfederico Pernarella
Calcio a 5 femminile, arbitro picchiato: denunciato accompagnatore.

Non si arresta l'escalation di violenza nel calcio dilettante. Questa volta addirittura tocca al calcio a 5 femminile. L'aggressione è avvenuta domenica sera a Tecchiena, Alatri, nel corso della partita fra il Frosinone Futsal e il Valmontone, Serie A2. A scagliarsi contro il direttore di gara, colpevole di aver cacciato dal campo due giocatrici del Frosinone, un 54enne del capoluogo dirigente ed accompagnatore della squadra. L'uomo è stato denunciato dai carabinieri intervenuti su richiesta dell'arbitro che, dopo l'aggressione, avvenuta al 10 minuto del secondo tempo, si era rifugiato negli spogliatoi. Medicato al pronto soccorso di Alatri, ha riportato ferite con prognosi di 2 giorni. Per l'aggressore è scattata la denuncia per invasione di campo aggravata dalla sospensione della manifestazione sportiva, oltre alla proposta per l'applicazione del daspo.

L'ESCALATION
Purtroppo si tratta soltanto dell'ultimo di una luna lista di episodi violenti che nella stagione in corso stanno contraddistinguendo il calcio dilettanti in provincia di Frosinone. Da ultimo, sempre ad Alatri, con il ferimento di un dirigente per lo scoppio di un petardo. Finora almeno una decina i casi più gravi nei campionati di Eccellenza, Promozione, Prima, Seconda e Terza categoria. Comminate già oltre 15mila euro di multe per aggressioni e insulti agli arbitri, risse in campo, lancio di oggetti, minacce, cori razzisti e così via.

La settimana scorsa, tanto per dirne qualcuna, a San Giovanni Incarico l'arbitro è stato colpito prima da un sasso poi da un sputo. A Morolo il direttore di gara se l'è cavata con una pallonata. E poi petardi lanciati a Supino e dai tifosi del Pontecorvo 1026 in trasferta.

IL DIRIGENTE DELL'AIA
«Purtroppo gli episodi violenti non risparmiano il calcio a 5 e i campionati giovanili», afferma Fabrizio D'Agostini ex arbitro di Frosinone che ha militato in Serie A e ora dirigente regionale dell'Associazione Italiana Arbitri.

«Quest'anno stiamo notando una recrudescenza notevole - prosegue D'Agostini - Nel Lazio, nei campionati in corso, ci sono state già tre aggressioni con prognosi di oltre 20 giorni. L'episodio più grave, quello di Ciampino, che ha determinato il blocco dei campionati, paradossalmente, ha ancora di più alimentato l'astio nei confronti degli arbitri. Le sanzioni non bastano: se non c'è un salto culturale nel movimento non cambierà mai nulla».

D'Agostini non si trincera dietro una difesa d'ufficio: «Gli arbitri possono sbagliare come sbagliano i giocatori, ma il loro livello è in linea con quello dei campionati. Un arbitro in media viene supervisionato almeno 7-8 volte, il doppio rispetto al passato, ma l'errore ci può sempre scappare, ci può stare l'arbitro meno esperto anche perché le gare sono aumentate notevolmente».

E non bisogna mai dimenticare l'aspetto umano: «Si tratta di giovanissimi, tra i 17 e 23 anni, spesso vengono accompagnati dalla mamma e il papà.

E mi creda - confessa D'Agostini - è dura parlare con i genitori di un arbitro aggredito che fanno quello che fanno solo ed esclusivamente per passione, vista l'esiguità dei rimborsi».

Ultimo aggiornamento: 12:57
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