Dino Zoff: «Portieri deludenti, quelli bravi sono pochi e costano»

Lunedì 13 Agosto 2018 di Luca Pozza
Dino Zoff: «Portieri deludenti, quelli bravi sono pochi e costano»
Dino Zoff, è sorpreso degli 80 milioni di euro spesi dal Chelsea per il portiere basco Kepa, i 72 dal Liverpool per Alisson della Roma e i 40 del Real Madrid per Courtois, pur in scadenza tra un anno?
«Diciamo che a fare i prezzi è sempre il mercato».
Non le sembrano un po' alti per dei portieri?
«Tutte le valutazioni dei calciatori sono decollate in questo mercato. Ma va detto che i portieri davvero bravi sono diminuiti e per questo costano di più».
A suo parere chi è il più forte in assoluto?
«Non è facile fare una graduatoria, le prestazioni vanno contestualizzate. I tre appena citati sono tra i migliori, aggiungerei anche Lloris, che ha difeso la porta della Francia».
I recenti Mondiali cosa hanno evidenziato per quanto riguarda i numeri Uno?
«Per la verità non si è visto molto. In certe partite alcuni si sono dimostrati bravi e reattivi nel respingere i rigori, ma il quadro complessivo è stato abbastanza deludente».
Parliamo degli italiani: chi è l'erede di Buffon in nazionale?
«Fare un solo nome sarebbe ingeneroso. Sono convinto che il c.t. azzurro Mancini possa scegliere tra elementi di valore, anche in prospettiva futura».
Si riferisce a Gigio Donnarumma e a Mattia Perin?
«Attualmente solo loro i pretendenti alla maglia di titolare. Ma aggiungerei Meret, appena passato al Napoli, dove avrà la possibilità di mettersi in luce in una squadra di vertice, in lizza anche in Champions League».
Donnarumma può ancora diventare uno dei più forti a livello mondiale come pronosticato qualche anno fa?
«È in possesso di buoni fondamentali. Considerati i suoi 19 anni ha notevoli margini di crescita».
Lei a 40 anni  conquistò il Mondiale e poi giocò un altro anno con la Juventus perdendo in finale la Coppa Campioni ad Atene. Cosa pensa della decisione di Buffon che alla stessa età ha deciso di continuare dopo una vita calcistica in bianconero?
«Se ha accettato l'offerta di uno dei più grandi e ricchi club del mondo, come il Paris Saint-Germain, vuol dire che si sente bene. Se è convinto, giusto andare avanti».
Una volta conclusa l'esperienza con la Juventus lei avrebbe potuto giocare ancora?
«Sicuramente sì, le offerte c'erano da altri club. Ma la decisione di smettere l'avevo presa, continuare sarebbe stato poco opportuno. Così rimasi alla Juve come preparatore dei portieri».
Senta Zoff, può dircelo per esperienza: a un portiere di 40 anni cosa manca rispetto a quando ne aveva 30?
«Non puoi avere l'esplosività e la forza di 10-15 anni prima, ma si può sopperire con la tecnica e l'esperienza, componenti altrettanto importanti del ruolo».
Per essere integri e decisivi a quest'età è necessario fare vita da atleta?
«Certo, ma sono convinto sia obbligatorio per qualsiasi calciatore professionista, anche di 20-25 anni. Sapersi gestire con il passare degli anni è uno dei segreti per una lunga carriera ad alto livello».
Ultima domanda sull'Udinese (Zoff è friulano doc, ndr): si è rinforzata?
«Ha cambiato molto, come negli ultimi anni. Le trattative sono ancora aperte, quindi si potrà capire il valore della rosa solo a fine mercato».
 
Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 23:09
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