Giochi, le condizioni del Cio: «Bob, pista pronta entro marzo 2025 o si va all’estero»

«Bene le ultime scelte, ma tempi molto stretti». Inchiesta verso l’archiviazione. Il Tar: no allo stop

Sabato 24 Febbraio 2024 di Alda Vanzan
Giochi, le condizioni del Cio: «Bob, pista pronta entro marzo 2025 o si va all’estero»

VENEZIA - La deadline è marzo 2025. Se per quella data la pista da bob di Cortina d’Ampezzo supererà il test di pre-omologazione, bene, altrimenti scatterà il piano B. Deroghe non ce ne saranno, è una questione di sicurezza per gli atleti. Sì, c’è fiducia nella nuova governance della Società Infrastrutture Simico, ma sui tempi non si transige e se la tabella di marcia non sarà rispettata si andrà all’estero, in un impianto esistente e funzionante, ché l’ipotesi piemontese di Cesana ormai non esiste più. Ma se anche lo Sliding Center di Cortina non fosse pronto per le Olimpiadi invernali del 2026, comunque la nuova pista che sorgerà sulle ceneri della vecchia Eugenio Monti «avrà un futuro».
Così si è espressa la presidente della commissione del Comitato Internazionale Olimpico, Kristin Kloster, con i colleghi Bernardo Domingues e Christophe Dubi dopo aver passato tre giorni tra Cortina, le Dolomiti e l’Arena di Verona a verificare lo stato dei futuri campi di gara.

Un sopralluogo conclusosi ieri a Venezia con una conferenza stampa nel Palazzo della Regione, assieme al presidente della Fondazione Milano Cortina Giovanni Malagò con l’amministratore delegato Andrea Varnier e il governatore del Veneto Luca Zaia a fare gli onori di casa. Fuori, sulla fondamenta Santa Lucia, chiusa alla circolazione pedonale, una trentina di manifestanti, contrari alla pista dal bob e al taglio dei larici che ha dato il via al cantiere.


IL BILANCIO
«Molti di noi - ha detto Kloster - hanno potuto vedere per la prima volta la splendida cornice delle Dolomiti che ospiterà una parte importante delle gare delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi 2026. Forti di questa splendida esperienza abbiamo l’intenzione di monitorare con costanza il progresso dei lavori, a partire dal cantiere per la nuova pista da bob, skeleton e slittino di Cortina che dovrà essere pronta entro marzo 2025 nel pieno rispetto di tutte le norme del caso, così come richiesto anche dalle federazioni internazionali di riferimento». Kloster ha sottolineato che questi Giochi utilizzano per il 93% sedi già esistenti o temporanee e questo segna «il nuovo passo del Cio». Ha ribadito che il dossier Milano Cortina che nel 2019 ha battuto la concorrenza di Stoccolma è «meraviglioso» e anche se il Comitato olimpico avrebbe preferito impianti esistenti, è stata rispettata «la decisione delle autorità italiane che desideravano la sede» di Cortina per il bob. Tra l’altro, come ha poi evidenziato Malagò, lo Sliding Center è l’unica opera pubblica tra le venti programmate.
Bisogna però correre. «Siamo grati - ha detto Kloster - della trasparenza nella comunicazione, la nuova governance di Simico ci rassicura, ma alcuni progetti hanno tempi molto stretti: un solo giorno perso equivale a un aumento del rischio». «Abbiamo due anni davanti di grandissimo lavoro e monitoreremo quello che fa Simico», ha aggiunto Malagò, convinto comunque che lo Sliding Center sarà finito per tempo: «Sono sempre stato un grande sostenitore della pista di bob di Cortina, se dovessi scommettere sul fatto che sarà realizzata nei tempi previsti, lo farei». «Spero e immagino - ha detto Zaia - che i tempi saranno rispettati, altrimenti sarebbe inutile tutta questa avventura».


L’ALTERNATIVA
Se per qualsiasi motivo lo Sliding Center non fosse pronto o sicuro per gli atleti, allora scatterà il piano B. Come riferito dall’amministratore delegato Varnier, la Fondazione Milano Cortina ha iniziato ancora lo scorso novembre a valutare le alternative. Che non contemplano Cesana, esclusa nel momento stesso in cui il ministero delle Infrastrutture ha fatto rifare a Simico prima il progetto e poi la gara. E siccome il Cio chiede impianti esistenti e operativo, «per forza si andrà all’estero». In quel caso, che ne sarà della nuova Eugenio Monti? Tempo e soldi sprecati? «La pista avrà un futuro, indipendentemente da quello che accade da qui a marzo 2025. Ci sarà un piano dettagliato per la legacy che verrà presentato, e che è ancora in fieri. Che ci sia o meno l’omologazione, la sede ha un futuro», ha detto il direttore del Cio, Christophe Dubi. Che ha sottolineato anche una differenza tra i Giochi di Milano Cortina e quelli delle precedenti edizioni: «In Cina o in Corea hanno dovuto costruire ogni singolo metro di pista da sci, sono partiti da zero. Voi invece avete delle competenze uniche al mondo, nell’organizzazione siete avanti mille miglia».
 

Ultimo aggiornamento: 08:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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