Omicidio Cecchettin. Partita di calcio femminile Padova-Venezia, il derby delle donne: «Per Giulia abbattiamo i muri»

Le giocatrici avevano un segno rosso sul viso e sulla maglia il volto della 22enne uccisa

Lunedì 27 Novembre 2023 di Andrea Miola
Il derby

PADOVA - Anche il calcio femminile ha voluto ricordare Giulia Cecchettin e muoversi nel suo nome contro la violenza di genere. Un messaggio forte e chiaro arrivato ieri a Padova in occasione dell'atteso derby valido per il campionato di serie C tra la formazione biancoscudata e il Venezia 1985, club entrambi tradizionalmente sensibili alle tematiche sociali e in prima linea nelle campagne legate alla solidarietà e alla promozione dei diritti.

Il tutto con il coordinamento del club Avis Biancoscudata che, all'insegna del motto "Il sangue non lo verso, lo dono", ha voluto lanciare un doppio segnale a favore della donazione e al tempo stesso di presa di posizione affinché la figura femminile venga messa sempre più al centro.

«Distruggiamo i pregiudizi»

Così le due squadre sono entrate in campo accompagnate dalle rispettive mascotte dei settori giovanili, con un segno rosso sul volto, indossando una maglietta dedicata a Giulia e contro la violenza di genere, portando una foto della ragazza con la frase "Questa partita la dedichiamo a te, Giulia". In più la goccia di sangue simbolo dell'Avis aveva in questa occasione la mano sul petto a indicare lo stop alla violenza sulle donne. Prima del fischio d'inizio un gol per ogni porta da parte delle piccole mascotte e lo speaker ha letto una riflessione per sensibilizzare affinché il ricordo di una vita spezzata in così tragiche modalità diventi una sorta di faro per andare oltre e cancellare una piaga che miete ormai troppe vittime. Diversa la maglia, ma analogo il pensiero espresso dalle protagoniste sul campo. «Da donne, donne che praticano una disciplina ancora "da maschi", e da donne che distruggono di partita in partita pregiudizi e barriere ideologiche nello sport la comune presa di posizione vogliamo distruggere anche quest'ultimo muro che divide la vita reale dalla vita sportiva. Vogliamo manifestare la nostra vicinanza a una causa che tocca tutti, indistintamente, in prima persona». Sul campo le squadre hanno poi onorato il derby, con una sfida vivace e combattuta fino alla fine e con successo finale per 3-2 del Venezia. Al termine della gara è andato in scena il terzo tempo per tutte le contendenti.

Le capitane

«Volevamo anche noi dare un segnale contro la violenza - commenta la capitana del Padova, Marianna Fabbruccio - anche perché stavolta è stato fatto un qualcosa in più, pensando alla vicenda nel suo complesso e alla giovane età dei protagonisti. Siamo donne e prima di tutto noi stesse dobbiamo avere la forza per chiedere aiuto. Abbiamo sentito molto questa vicenda e non a caso domenica scorsa in trasferta abbiamo parlato per quasi tre ore di questa cosa. Lo sport, e soprattutto il calcio maschile, così tanto seguito, potrebbero dare una grande mano a veicolare certi messaggi». Sulla stessa lunghezza d'onda Agata Centasso, capitana del Venezia 1985. «Fare la nostra parte era fondamentale - commenta - non solo questa volta, ma tutti i giorni. Lo sport può essere anche inclusione e diventare occasione per promuovere determinati valori, insegnare e dare voce a simili problematiche che magari possono sembrare distanti dalla realtà quotidiana. Quando succedono invece nella nostra comunità e proprio attorno a te, interessando persone che sembrano quelle della porta accanto, fa sicuramente effetto e comporta una riflessione in più perché può succedere veramente a tutti».
«Sui pregiudizi nel calcio femminile si stanno facendo passi avanti, e di questo sono felice, ma ancora non siamo arrivati - aggiunge -. Noi cerchiamo di dare sempre più credibilità al movimento, vedo che anche dall'alto si vedono passi perché possa crescere anche in Italia. Se da ragazzina avessi detto che giocavo a calcio sarebbe stata vista come una cosa incredibile mentre oggi è una realtà più che concreta. Libereremo dai pregiudizi anche i più scettici». 

Ultimo aggiornamento: 08:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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