Nuovo Policlinico di Padova Est, una struttura da 36mila interventi chirurgici all'anno

Martedì 20 Febbraio 2024 di Mauro Giacon
RENDERING - Come sarà il nuovo policlinico di Padova Est

PADOVA -  Del nuovo policlinico che nascerà entro il 2031 a Padova est si sono dette molte cose, ad esempio che le terapie intensive e gli stessi reparti saranno scomponibili e isolabili in “cluster” cioè sezioni ermetiche contro virus come il Covid.

Con il risultato che non si dovrà chiudere tutto quando arrivano. Si è molto parlato anche del parco-ospedale per i 79 mila metri quadrati di verde che lo circonderanno, fra boschetti e vasche di laminazione per la raccolta dell’acqua. O ancora del carattere isolante (protettivo o assorbente) dei vetri, diverso a seconda dell’esposizione al sole. Ma della “macchina-ospedale”, delle sue prestazioni, soprattutto nell’ottica della medicina del futuro che sarà comandata dall’Intelligenza artificiale ancora non è stato approfondito alcun aspetto.


I NUMERI
Che cosa aspettarci dunque dal nuovo policlinico? Basterebbero due numeri a raccontare la sua capacità tecnica. Ci si aspetta infatti 36mila interventi chirurgici all’anno e 900 mila prestazioni ambulatoriali, 500mila delle quali solo per le visite, il resto per esami o piccoli interventi. E questi numeri se pensiamo che sarà attivo anche il Giustinianeo rinnovato, saranno solo una parte delle potenzialità di una “macchina” dove tutto è stato pensato per dare perfezione. Altro piccolo esempio: da qualsiasi parte si entri nel giro di 5 minuti si raggiungerà l’obiettivo.


IL PRONTO SOCCORSO
Dal pronto soccorso che si trova nella piastra centrale, alle sale operatorie, anche solo qualche secondo, visto che sono attigue all’accoglienza. Abbiamo sempre detto che al Giustinianeo sarà aperto il pronto soccorso per le cure immediate riservate ai padovani. Ma non è detto che non si venga dirottati direttamente al nuovo policlinico. Dipenderà dalle condizioni cliniche registrate dal Suem 118. O da quelle accertate dai medici del Giustinianeo dopo la stabilizzazione. Dunque quel pronto soccorso accoglierà non solo i casi ritenuti impossibili dagli altri ospedali ma anche pazienti del territorio bisognosi di trattamenti in emergenza, con eliporto e vertiporto per i droni.


DAL BEN
«Il pronto soccorso generale sarà aperto al Giustinianeo e sopra avrà dei reparti di degenza - dice il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Giuseppe Dal Ben - Farà un po’ di chirurgia dando risposte fino a un certo livello di gravità. Ma non resteranno la cardiochirurgia e la neurochirurgia. Dunque quando arriverà la chiamata al 118 saranno loro a inquadrare il caso e in base alla gravità, destinare il paziente da una parte o l’altra. Se si ha un’emorragia cerebrale si andrà a San Lazzaro che dà risposte a livelli medio grandi».


LE SUITES MULTIMODIALI
Sarà una novità nel panorama italiano. Ormai le sale operatore cosiddette ibride sono quelle dove il chirurgo può operare dalla stanza accanto azionando un robot o addirittura lavorare a distanza. Ma ogni sala ibrida è attrezzata per un solo tipo di intervento. Quelle del nuovo ospedale invece saranno costruite in modo che ognuna possa adattarsi al tipo di operazione.


CENTRO HIGH-TECH
La caratteristica assoluta di questo policlinico sarà quella di lavorare con accanto una torre della ricerca dove i risultati delle sperimentazioni potranno essere trasferiti immediatamente sul paziente. Esempio: Nel caso di una malformazione grave al cuore potrà essere riprodotto con una stampante 3 D l’organo del paziente con il suo difetto in modo che la simulazione sia così personalizzata da preparare al meglio il chirurgo.

Ultimo aggiornamento: 13:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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