Pordenone spegne gli autovelox: la sentenza di Treviso mette in allarme i Comuni friulani. Alcuni restano attivi, ecco quali

La decisione fino a comunicazione attesa dall'alto. Pesa la paura di una valanga di ricorsi degli automobilisti

Martedì 7 Maggio 2024 di Marco Agrusti
Pordenone spegne gli autovelox: la sentenza di Treviso mette in allarme i Comuni friulani. Alcuni restano attivi, ecco quali

La sentenza della Corte di Cassazione che a fine aprile ha cancellato la multa per eccesso di velocità presa in tangenziale a Treviso da un automobilista produce i primi effetti anche in Friuli Venezia Giulia. Nello specifico a Pordenone, dove la polizia locale adotta una linea più che mai prudente e di fatto “spegne” tutti i rilevatori di velocità per evitare uno tsunami di ricorsi
Politica opposta, invece, quella di Fvg Strade, l’ente gestore della rete principale della viabilità regionale: in quel caso i velox rimangono accesi


COSA SUCCEDE

Il 22 aprile scorso la Suprema Corte di Cassazione ha dato ragione a un avvocato del foro di Treviso, che resisteva nel terzo grado di giudizio contro il Comune della Marca. Il motivo scatenante? Una multa per eccesso di velocità presa dal suo assistito, che procedeva a 97 chilometri l’ora sui 90 che rappresentavano il limite.
La questione, forse di lana caprina ma importante, riguarda la non omologazione dei dispositivi per il controllo elettronico della velocità dei veicoli sulle strade. Velox approvati, secondo la Corte, ma non omologati. Quindi multe da cancellare e Comuni con i polsi tremolanti. Ed è proprio per questo che negli scorsi giorni la polizia locale più importante del Friuli Occidentale, nonché una delle più corpose di tutta la regione (quella appunto di Pordenone e Cordenons) ha di fatto “congelato” tutti i suoi dispositivi di controllo. 
«Almeno fino a quando non sarà fatta chiarezza sull’interpretazione concreta della sentenza - ha spiegato il comandante Maurizio Zorzetto - la decisione è stata questa».

L’obiettivo è solo uno: non far arrivare sulla scrivania del sindaco Alessandro Ciriani e più in generale del Comune di Pordenone un mare di ricorsi simili a quello che ha di fatto messo in crisi il sistema delle multe elettroniche in tutta Italia. 


LE CONSEGUENZE

A Pordenone e Cordenons, cioè sul territorio nel quale si estende la competenza della polizia locale del capoluogo della Destra Tagliamento, niente più controllo elettronico della velocità. Né fisso, né mobile. Il Comando è dotato sia di telelaser che di autovelox veri e propri, ma si è deciso di ridurre al minimo ogni margine di rischio e di dedicarsi per il momento ad altre attività. «Ad esempio le operazioni con il dispositivo Targasystem - ha spiegato ancora il comandante dei vigili urbani di Pordenone, Maurizio Zorzetto - che permettono di calcolare la data della revisione e il rispetto dell’obbligo di assicurazione dei veicoli». E ancora la sosta selvaggia. Insomma, il lavoro non manca di certo, ma se il Comune aveva messo in agenda il raddoppio dei proventi derivanti dalle multe sulle strade, ecco che forse si dovrà quantomeno aspettare. 


POLITICHE DIVERSE

E gli altri Enti, cosa fanno? Il Comune di Pordenone ha scelto la linea della massima prudenza. Ci sono invece altri soggetti che contano su di una sfumatura particolare della sentenza della Corte di Cassazione, che includerebbe nel novero dei dispositivi di controllo della velocità non omologati solamente alcune tipologie. «La rete coperta da Fvg Strade - ha spiegato ad esempio l’assessore regionale alle Infrastrutture, Cristina Amirante - al momento mantiene in funzione tutti i dispositivi di controllo della velocità, dato il tipo di tecnologia alla base degli stessi». 
Si parla ad esempio della fotocamera che immortala le auto sulla Pontebbana a Codroipo, simile a quella “gemella” della Napoleonica a Castions di Strada e a quella sulla Ferrata nei pressi di Madrisio. Stesso discorso per i rilevatori sulla strada della Valcellina. Ma soprattutto per i nuovi velox sulla Cimpello-Sequals.
«Il problema per noi non si pone - hanno spiegato invece dal Comune di Udine - dal momento che non utilizziamo dispositivi fissi sulle strade». 

Ultimo aggiornamento: 16:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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