Mamma Cinzia: «Le due vite e le passioni della mia Federica»

Venerdì 3 Agosto 2018 di Vittorio Pierobon
Mamma Cinzia: «Le due vite e le passioni della mia Federica»
2

Mamma da trent'anni di Federica. Domenica 5 agosto sarà una data importante anche per Cinzia Pellegrini. La figlia festeggerà il compleanno nell'elemento a lei più congeniale, l'acqua della piscina di Glasgow, dove oggi partono gli Europei di nuoto. Fede sarà in gara nelle staffette e nei 100 stile.



Cinzia, assieme al marito Roberto, incollata alla tv nella villetta di Spinea dove è vissuta la figlia. La cameretta è sempre pronta ad accoglierla, ora vive e si allena a Verona, dove c'è il Centro federale, ma quando può torna a casa. «Era qui fino a due giorni fa - racconta Cinzia - prima di ogni gara importante, torna a casa. Un po' per scaramanzia e un po' per ricaricarsi. Questa volta ci ha chiesto di accompagnarla in aeroporto, dove ha trovato gli altri azzurri. É sempre un'emozione vederla in Nazionale, sono passati tanti anni, ma ancora non ho fatto l'abitudine».
 
GRANDI EMOZIONI
E di emozioni questa ragazza ne ha date tante a tutti gli italiani, che hanno trepidato assistendo alle sue strepitose rimonte nell'ultima vasca dei 200 stile libero. Adrenalina pura. Ma per i genitori è un'altra storia, le emozioni vengono moltiplicate all'ennesima potenza. «Nel 2004 un giorno hanno suonato alla porta e ci hanno consegnato un pacco - ricorda Cinzia - Era il borsone olimpico della nazionale per Federica. In quel momento abbiamo pianto tutti. La parola Olimpiade non era nel nostro vocabolario. Non avevano neppure il coraggio di pronunciarla».

E invece hanno dovuto imparare anche altre parole che mettevano i brividi: podio, medaglia d'oro, inno di Mameli. Nell'ordinatissima casa vicino alla chiesa di Santa Bertilla a Spinea c'è solo una piccola quantità dei trofei conquistati da Fede. Gli altri sono in un luogo protetto. Certe medaglie hanno un valore inestimabile. Tra Olimpiadi, mondiali ed europei gli ori sono 21. Addirittura a 3 cifre il numero degli ori ai campionati italiani: 117. Sono tutte appese in una sorta di albero di Natale all'ingresso della stanza di Fede. Ma chi è stato a buttare in acqua per la prima volta la piccola Federica? Interviene con orgoglio papà Roberto, per anni barman nei migliori alberghi veneziani, ora titolare di un raffinatissimo locale a Spinea, Tacco 11 in onore della figlia: «Sono stato io, quando aveva solo 6 mesi. Non l'ho buttata, ma l'ho portata ai corsi di acquaticità per neonati. E pensare che agli inizi le cose non andavano bene. La maestra aveva detto a mia moglie che la bambina non ne voleva sapere di tenere la testa sott'acqua». Evidentemente ha recuperato in fretta. Che avesse stoffa da campione l'hanno capito alla Serenissima Nuoto di Chirignago a Mestre, guidata dal tecnico Paolo Penso. Ancora adesso il corridoio che porta alla vasca è tappezzato di foto di una giovanissima Fede con gli attestati dei molti titoli conquistati. Per anni, mamma Cinzia ha lavorato in quella piscina come segretaria, alzava lo sguardo e vedeva la figlia sul podio. «Così lei era sempre vicino a me. Il nostro è davvero un rapporto strettissimo, ci sentiamo costantemente e per qualsiasi cosa lei sa che può contare sulla famiglia. Federica ha cominciato presto a stare lontana da casa, ha fatto una vita durissima, da soldato. Tutto il giorno tra piscina e palestra. Ricordo che a volte tornava a casa stremata, non riusciva neppure a sollevare la borsa. La sua forza viene dalla passione per il nuoto. Non l'ho mai vista arrivare a una gara importante impreparata. Può anche perdere, perché ci sono avversarie sempre più forti e più giovani, ma so che avrà dato sempre il massimo». 

GLI EUROPEI
Gli Europei a Glasgow sono una tappa di transizione. Nessuno si deve aspettare risultati eccellenti. Federica darà il suo contributo in staffetta. Niente 200, la sua gara, che pare aver abbandonato per sempre, dopo l'incredibile oro di un anno fa ai Mondiali di Budapest con una rimonta al cardiopalma. Cinzia non vuole parlare di aspetti tecnici, ma la mamma è anche tifosa: «Quella è la sua gara, io spero che ci ripensi e che alle Olimpiadi di Tokyo faccia i 200». Cuore di mamma, ma anche di papà: «Lo vogliono tutti. Lei i 200 li sa a memoria. Quando la vedo in gara mi spavento: ma è mia figlia quella?».

Ma com'è la figlia, non la campionessa? Certo è come chiedere all'oste se il suo vino è buono. Cinzia parte in quarta: «Meravigliosa. I suoi trent'anni vanno divisi in due parti. I primi 15 sono stati normali, come tutti i bambini: scuola, parrocchia, amici e tanta piscina, ma senza pressioni. I secondi 15 sono stati in apnea. Lei ha cercato di restare sempre se stessa, ma la pressione è stata fortissima. Trovarsi a 15-16 anni sui giornali, sentire il peso delle aspettative di chi vuole, pretende, che tu vinca non è facile. Uscire per strada e venire fermata in continuazione. Tutto bello, ma difficile da gestire. Federica è stata bravissima. Ha fatto pochissimi sbagli, ha superato momenti difficilissimi».

«Ha anche trovato persone bravissime che l'hanno guidata - aggiunge papà Roberto - in primis Alberto Castagnetti, che per Fede è stato un secondo padre. E lo dico senza gelosia, ma con riconoscenza verso un uomo che tanto ha contribuito al successo di nostra figlia. Quando è morto è stata dura. In quel periodo forse è stata fatta qualche scelta sbagliata e Federica ha fallito le Olimpiadi a Londra. Poi ha scelto due grandi uomini come allenatori prima Philippe Lucas e ora Matteo Giunta».

Quando si parla di uomini, inevitabile pensare a Filippo Magnini, il grande amore di Fede che ha lasciato il segno anche nel cuore di Cinzia: «Filippo ha vissuto in questa casa 6 anni, era più da noi che dai suoi. Ha fatto tutta la carriera parallela a Fede, dalle nazionali giovanili alle Olimpiadi. Un ragazzo stupendo. Noi gli vogliamo bene, poi non entriamo nelle loro scelte. Comunque tra loro è rimasto un buonissimo rapporto». 

FLIRT, AMORI E AMICIZIE
Ora il gossip dice che c'è una storia tra Federica e il suo nuovo allenatore Matteo Giunta. Cinzia e Roberto ridono e rispondono insieme: «Abbiamo letto e visto le foto su un settimanale. Anzi eravamo presenti anche noi a quel pranzo a Livigno. Eravamo andati a trovare Federica, in ritiro con la nazionale, e c'erano anche altri genitori, quelli di Matteo e quelli di un'altra ragazza. Abbiamo deciso di andare a mangiare assieme. Un pranzo non significa che due ragazzi stanno assieme. A noi non risulta. Ma si sa i genitori sono gli ultimi a sapere certe cose».

Sorridono. Papà aggiunge: «Gli amori di Federica finora sono stati nuotatori». Se questo è un indizio, anche Giunta nuota bene. L'importante è che prima o poi arrivi un nipotino. Tra le foto e gli attestati appesi alle pareti, lungo le scale c'è una Lacoste viola incorniciata. «E' quella che indossavo quando è nata Federica e per una strana coincidenza anche quando è nato Alessandro - spiega Roberto - ha portato fortuna alla nostra famiglia se serve sono pronto a rimetterla». 

Cinzia lo stoppa: «Lascia perdere quella maglia ormai ha i buchi».

Roberto incassa e sorride, prima di partire con una frase da famiglia del Mulino Bianco: «Sono 35 anni che siamo sposati, ma sarei pronto a rifarlo domani». Cinzia ride. E approva. Spesso dietro ad un grande campione, c'è anche una vera famiglia.

Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 13:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci