Non solamente colonie di vespe Orientalis nascoste nelle intercapedini o nei contatori della luce o del gas, nella Capitale, per la seconda volta, è stata segnalata la presenza della vespa Germanica.
«Il nido - prosegue - è stato realizzato solo con legno masticato dalla stessa vespa che aveva nidificato fuori dalla cavità della terra. Una specie velenosissima, terrore dei contadini e degli agricoltori in quanto i loro attacchi sono considerati consistenti e pericolosi». La colonia è stata rimossa mentre le vespe sono state trasferite presso il Rifugio del Lupo, a Morlupo ed infine liberate. Nessuna emergenza come è accaduto per le numerose segnalazioni di Orientalis, ma le temperature tropicali hanno favorito il proliferare di tantissimi ditteri, mosche e tafani, prede della Vespa Germanica. «Sono attratti da altre piccole specie e dalle quantità di cibo e rifiuti lungo le strade», sottolinea Lunerti.
Un nido di calabroni nel centro commerciale “Parchi della Colombo”
Lo scorso agosto un nido di Vespa Crabro è stato rimosso in un appartamento in via Appia. Un uomo era stato punto, ma fortunatamente senza alcuna conseguenza grave. Il calabrone europeo è stato avvistato, diversi giorni fa, all’interno di un’area verde del centro commerciale “Parchi della Colombo”, a Roma, e aveva costruito un nido nella cavità interna di un grande carrubo. Sul posto erano intervenuti i volontari della Protezione Civile, ma senza riuscire a rimuovere l’enorme nido. Poi la Polizia di Roma Capitale che aveva interdetto l’area mediante un telo in modo da ostacolare le attività della colonia e proteggere, al tempo stesso, gli altri passanti. «Siamo riusciti ad estrarre la colonia e salvare tre quarti della famiglia, ma i restanti insetti sono stati neutralizzati», spiega l’esperto Lunerti.
Perché è importante salvare queste specie? «Sono considerati cacciatori di api, ma sono anche animali di fauna selvatica autoctona: la loro salvezza rappresenta un bene per la natura perché sono ottimi predatori di tafani e ditteri. La Orientalis, invece, è saprofaga: vive in zone desertiche dove la presenza di insetti è scarsa e si nutrono di animali che non vivono in buone condizioni», aggiunge l’esperto.