Plusvalenze Juve e false fatturazioni: perquisita la sede della Sampdoria

In settimana verrà discusso anche il ricorso di Ferrero contro la nuova proprietà

Giovedì 27 Luglio 2023 di Marco Callai
Plusvalenze Juve e false fatturazioni: perquisita la sede della Sampdoria

Non c’è pace per la Sampdoria.

Settimana caldissima: dal ricorso di Ferrero contro la nuova proprietà presso il Tribunale delle Imprese, con l’attesa della decisione del giudice Paolo Gibelli, al blitz del comando provinciale genovese della Guardia di Finanza avvenuto questa mattina presso la sede sociale di Corte Lambruschini.

La perquisizione, coordinata dalla Procura di Genova, è in corso a seguito degli addebiti di falso in bilancio, truffa allo Stato e malversazione. È finalizzata all’acquisizione di documentazione amministrativa, contabile e fiscale, con particolare attenzione, fa sapere il procuratore Nicola Piacente in una nota, ad «atti e documenti nelle sedi di Banca Sistema S.p.A. e di Macquarie Bank in Milano» oltre all’ordine di «di esibizione atti e documenti nelle sedi di Sace S.p.A., di Mediocredito Centrale S.p.A. e dell'Istituto per il Credito Sportivo S.p.A. in Roma».

L’inchiesta, partita a Torino a inizio anno, prosegue, quindi, con il passaggio dei fascicoli ai magistrati genovesi. Plusvalenze fittizie e false fatturazioni: operazioni che, se accertate, avrebbero consentito alla Sampdoria di registrare minori perdite e quindi un maggior valore patrimoniale. Al centro dell’attenzione, i rapporti tra Sampdoria e Juventus in merito agli acquisti e alle cessioni di Emil Audero, Erasmo Mulé e Daouda Peeters nel 2019 e Nicolò Francofonte, Matteo Stoppa ed Erik Gerbi nel 2020. L’indagine attivata nei confronti della Sampdoria riguarda anche il reato di truffa e si concentra sui finanziamenti Covid ottenuti nel 2020 e 2021.

Nel dettaglio, «in base agli accertamenti sinora compiuti è emerso che la Sampdoria S.p.A. abbia ottenuto, anche sulla base dei bilanci riportanti dati ritenuti allo stato non veritieri, finanziamenti garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, gestito da Mediocredito Centrale S.p.A., per complessivi 5.000.000 di euro, nonché finanziamenti assistiti da garanzia pubblica concessa da SACE S.p.A., erogati da Banca Sistema S.p.A., per complessivi 17.000.000 di euro, e da Macquarie Bank, per complessivi 40.000.000 di euro».

Secondo l’Ansa, Massimo Ferrero sarebbe quindi indagato e «parte di quei finanziamenti sarebbero poi stati usati per coprire alcune posizioni debitorie delle società cinematografiche di Ferrero in Calabria».


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