Si punta alla criminalità che gestisce il giro di affari delle piattaforme illegali. Ma nell’inchiesta della procura di Torino sulle scommesse, che ha già portato all’iscrizione sul registro degli indagati i nomi di Niccolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, comparirebbero anche altri sportivi, procuratori e giocatori. Una trentina di “sportivi”. E del resto è stato lo stesso Fagioli, che davanti alla Procura federale si è autodenunciato, a dire che sapeva che era illegale scommettere su quelle piattaforme «ma che lo facevano tutti», tanto da non ritenere che fosse così grave. Poi ha fornito alla giustizia sportiva nomi e circostanze.