Covid, l'architetto bellunese Bortolo Mainardi ricorda i suoi 3 mesi con il respiratore

Venerdì 20 Agosto 2021
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BELLUNO - E' uscito dall'inferno del percorso Covid con la netta sensazione «di aver sfiorato l'aldilà». E c'è da credergli, ascoltando il suo racconto: Bortoli Mainardi, noto architetto di Lorenzago, classe 1951, ha contratto il Covid-19 nel febbraio scorso ed è stato ricoverato all'ospedale San Martino di Belluno. 

Attaccato alla macchina

«Sono stato sedato e intubato in terapia intensiva per 10 giorni, poi per tre mesi sono stato tenuto in vita con la ventilazione meccanica, prima con una maschera di plastica dura addosso, poi con delle cannule nel naso».

Sopravvissuto

Se l'è cavata, fa parte di quel 30 per cento di  sopravvissuti in buona salute, ma dei suoi tre compagni di camera uno sopravvive con gravi problemi di respirazione, un altro è sempre in ospedale ormai da cinque mesi, il terzo è morto.

L'augurio

«A quanti contrastano ostinatamente il vaccino auguro di non infettare i loro cari - dice Mainardi - e di restare, nel caso di malattia, in quel 30% che salva la pelle. E auguro loro di poter conoscere la scienza e la competenza dei sanitari, e ad alta voce poi di chiedere scusa a tutti».

Ultimo aggiornamento: 14:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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