L’Italia è già all’Europeo. La vittoria di Baku, terza di fila nelle qualificazioni proprio come l’anno scorso, la spinge subito in Francia, senza dover aspettare l’ultima gara del gruppo H, martedì sera all’Olimpico contro la Norvegia, seconda in classifica dietro agli azzurri con 2 punti di ritardo. Lo scontro diretto a Roma vale per il primo posto: a Conte basta, dunque, il pari per chiudere davanti alla nazionale di Hogmo.
PESANTE E CONVINCENTE
Il successo garantisce il pass all’Italia, ma il 3 a 1 all’Azerbaigian, alla prima sconfitta con Prosinecki nelle qualificazioni, certifica soprattutto la crescita del gruppo.
ALI PER IL DECOLLO
Conte sfrutta gli esterni offensivi per chiudere il discorso: Candreva ed El Shaarawy sono fondamentali, anche perché interpretano come devono le 2 fasi. Sono centrocampisti e attaccanti nello stesso match, sempre nel vivo del gioco e nel finale di ogni azione, pronti ad accompagnare le punte Eder e Pellè. È Candreva, tra l’altro, a regalare l’assist per il 2 a 1 proprio a El Shaarawy. Che è più punta, ma è disponibile a coprire sul lato sinistro. Il cambio di qualità è Florenzi, dodicesimo uomo del ct, capace di sistemarsi su entrambe le corsie.
REGIA D’AUTORE
Indisponibile Pirlo, Verratti non si fa trovare impreparato. Gioca da playmaker con autorità e lucidità: splendido il lancio in profondità per il gol di Eder. La candidatura, guardando all’Europeo, è forte. Anche perché con Parolo c’è sintonia: il tandem funziona. La serata di Baku si conclude con la traversa di Giovinco che fa cacciare Hseynov e il ritorno, anche se per pochissimi minuti, di Montolivo, assente dal 31 maggio 2014 (grave infortunio contro l’Irlanda e addio al mondiale in Brasile).
LEGGI LA CRONACA