Baby gang. Rissa al parco a colpi di sprangate: il regolamento di conti per due ragazze

Giovedì 2 Maggio 2024 di Laura Bon
Al parco sono intervenuti i carabinieri dopo l'allarme lanciato dai residenti che hanno assistito allo scontro

TREVIGNANO (TREVISO) - Rissa a colpi di spranghe al parco Augusto Daolio di Musano. Erano circa le 21,30 di mercoledì primo maggio quando nel polmone verde della frazione di Trevignano si è scatenato l'inferno: i disordini sono scoppiati infatti fra due gruppetti di ragazzi, in tutto cinque/sei, tutti minorenni ad eccezione di un giovane. Le due piccole "bande" di ragazzi, in parte residenti a Trevignano in parte arrivati da Valdobbiadene, hanno dato vita a una rissa con urla, grida, lancio di bottiglie ed utilizzo di spranghe, che hanno allarmato i residenti del posto. Alcuni di loro hanno provato ad intervenire per placare gli animi, decidendo contestualmente di chiamare le Forze dell'ordine. E' stato a quel punto che, mentre i carabinieri arrivavano sul posto inviati dalla centrale operativa di Montebelluna, i ragazzi di Musano sono fuggiti a piedi; quelli di Valdobbiadene invece sono saliti in auto ma, nel tentativo di fuga, è stata colpita anche l'auto di un residente: una Jeep parcheggiata in via Monte Civetta.

Un ragazzo e una ragazza, dopo l’incidente, sono stati  e portati in caserma.

Stato alterato

I ragazzi, visibilmente "alterati" dall'assunzione di bevande alcoliche, hanno confermato di essersi trovati al parco per un chiarimento con due ragazze. All'interno del mezzo, un furgoncino, sarebbero stati rinvenuti un taglierino ed un'ascia. «A quanto mi risulta -spiega il consigliere di Progetto Trevignano Gianluca Colusso- i ragazzi si sono espressamente dati appuntamento per regolare i conti e litigare. Il confronto riguardava, in particolare, le ragazze. La rissa tra giovanissimi sconvolge la nostra comunità, mai abituata a questi fatti che fino a ieri sembravano distanti da noi». Poi l’appello: «L’amministrazione deve darsi da fare per rendere il parco Augusto Daolio nuovamente sicuro e tranquillo. Se non fosse per i nostri alpini che con pazienza curano e sistemano i continui atti vandalici il parco sarebbe impraticabile. Le poche ed inefficaci soluzione intraprese sono inutili. In particolare, la chiusura del parco non funziona come vorremmo. Spaccio, risse e atti vandalici sono all’ordine del giorno e da tempo i residenti chiedono una soluzione al problema».

I controlli

Secondo Colusso è necessario aumentare la presenza delle forze dell’ordine, «alle quali va il mio grazie per il tempestivo intervento di ieri che ha evitato conseguenze drammatiche. Bisogna però anche promuovere attività di prevenzione e di videosorveglianza. Il problema del disagio giovanile però, va affrontato come un’emergenza nazionale, con strategia e risorse». «Si tratta di un'emergenza che - afferma il sindaco Franco Bonesso -, da dopo il covid, coinvolge tutto il mondo giovanile». E a proposito, nello specifico, dello spaccio di droga al parco Daolio, aggiunge: «Se i cittadini vedono qualcosa devono denunciare. Solo così si può pensare di risolvere il problema facendo arrestare gli spacciatori».

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