Lo statunitense Justin Gatlin, vincitore a sorpresa della finale dei 100 metri ai Mondiali di atletica di Londra davanti al connazionale Christian Coleman e ad Usain Bolt, alla prima sconfitta degli ultimi dieci anni, ma ha rifiutato di essere definito il «cattivo ragazzo» dell'atletica leggera. Gatlin ha detto che è stata una «notte magica» per l'atletica e per «Usain Bolt», nonostante la sconfitta del tre volte campione del mondo su questa distanza. «La verità è che non so da dove proviene quel soprannome. Me lo puoi dire?», ha chiesto Gatlin al giornalista che gli chiedeva cosa provava ad essere considerato il 'cattivo ragazzò dell'atletica. «Ho mai parlato male di qualcuno? Ho fatto gesti brutti? Sono sempre stato rispettoso ed elegante, mi sono congratulato con i miei avversari quando mi hanno battuto, ho stretto la mano, ho parlato con i media. Non so da dove viene questo 'cattivo ragazzo'», ha proseguito lo statunitense che dopo aver detronizzato Bolt si è inchinato davanti a lui in pista.
I fischi del pubblico da venerdì alale sue prestazioni nello Stadio Olimpico di Londra, lo hanno reso più forte, anche se i casi di doping non sono mai stati perdonati dagli appassionati dell'atletica, anche se Gatlin ha scontato le sanzioni ed è tornato in pista. «Io non sono concentrato sui fischi, ma sulla mia carriera.