La promessa mantenuta di patron Tacopina

Sabato 15 Aprile 2017
La promessa mantenuta di patron Tacopina
L'avvocato Joseph Tacopina l'aveva promesso, due anni fa, quando fece risorgere ancora una volta il Venezia, illuso e abbandonato dal progetto russo di Yuri Korablin, che portò all'esclusione dalla Lega Pro: «In due anni in serie B». Quella che sembrava quasi un'utopia, ripartendo dalla serie D con una società nuova, dopo le esperienze dei fallimenti del 2005 e del 2009 ed una rosa da rifondare, è invece realtà. Il Venezia 'americano', guidato dal rilanciato Pippo Inzaghi, si è conquistato la serie B, dopo 12 anni. La città lagunare riprende a sognare grande calcio, grazie ad un progetto a stelle e strisce affidato alle mani esperte di un ottimo direttore sportivo, Giorgio Perinetti.

Solo nel 2016 c'era stato il ritorno tra i professionisti, diventato matematico in un freddo pomeriggio primaverile, a Seren del Grappa, ai piedi dei monti bellunesi, con la squadra affidata prima a Paolo Favaretto e poi a Giancarlo Favarin (il tecnico toscano protagonista anche dell'ultima precedente promozione dalla D). Poi, in estate, con Favarin già confermato, l'inatteso cambio in panchina con l'arrivo di un Pippo Inzaghi, voglioso di riscatto dopo la prima deludente esperienza con il suo Milan, disposto a ripartire dalla terza serie, sposando la serietà del progetto di Tacopina e Perinetti.

La cavalcata conclusa con il Fano (ma, in ballo, c'è anche la conquista della Coppa Italia di Lega Pro, con la possibilità mercoledì di sfruttare il fattore campo per ribaltare lo 0-1 dell'andata a Matera) è partita da qui, in un girone B da tutti considerato il più complicato dei tre della Lega Pro, per la presenza non solo della super-favorita della vigilia, l'altra neopromossa di lusso Parma, ma anche di altre nobili decadute come Padova e Reggiana, o realtà emergenti come il Bassano e il Pordenone (friulani vincitori del Padova stasera e ora a un punto solo dal 2. posto).

Il Venezia ha saputo metterle in fila tutte, con un gioco solo a tratti spumeggiante, ma con una solidità e una continuità che nessun'altra avversaria ha saputo mostrare. Il progetto-Tacopina non si ferma qui e, sia pure con una tabella di marcia meno serrata, l'orizzonte si chiama Serie A. E passa anche attraverso una 'telenovela' lunga 50 anni, chiamata «nuovo stadio». Perché il vecchio e glorioso Luigi Penzo, per poter ospitare la Serie B, verrà ora adeguato ai più moderni requisiti, a partire dai tornelli di filtraggio per l'accesso allo stadio, ma un vero progetto che rilanci la squadra lagunare a livelli toccati solo quasi ottant'anni fa (vittoria in Coppa Italia e primi tre posti nel massimo campionato) passa necessariamente attraverso un nuovo impianto, da realizzarsi in terraferma.

In settimana il sindaco Luigi Brugnaro (patron della Reyer)  ha sottolineato che i fondi per la viabilità sono stati sbloccati e ha ribadito la volontà di vendere a Tacopina i terreni, nei pressi dell'aeroporto e oggi di proprietà dell'immobiliare del Casinò, annunciando nel contempo la richiesta alle Ferrovie di una apposita stazione ferroviaria 'Stadio' sulla bretella di collegamento che verrà realizzata con Tessera.
Venezia sogna. E fa bene.
Ultimo aggiornamento: 22:15
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci