Dopo il Covid la scarlattina, in tre mesi già 1.166 casi in Veneto: dieci volte l’intero 2022

Sabato 29 Aprile 2023, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 16:37

I DATI

Allegati alla circolare firmata da Francesca Russo, direttore regionale della Prevenzione, i dati sono eloquenti. Da gennaio a marzo sono stati registrati 1.166 casi di scarlattina, esattamente dieci volte tanti i 116 che erano stati riscontrati nell’intero anno passato. Il periodo della pandemia ha evidenziato la diffusione storicamente più bassa: 37 diagnosi nel 2021, 145 nel 2020. In precedenza i numeri erano più alti, ma comunque inferiori al primo trimestre del 2023: 751 in tutto il 2019, 803 nel 2018, 1.094 nel 2017, 895 nel 2016, 960 nel 2015, 1.038 nel 2014. Per trovare cifre superiori bisogna risalire al 2013 (1.733 malati) e al 2012 (1.943), tenendo però sempre presente che quelle rilevazioni erano annuali, non trimestrali.
Gli scorsi tre mesi sono stati particolarmente critici, benché con differenze territoriali. In testa c’è Vicenza, che fra Ulss 8 Berica e Ulss 7 Pedemontana ha contabilizzato 316 casi, seguita da Verona con 309, Padova con 216 e Treviso con 159; Venezia e Veneto Orientale ne hanno contati 61, Belluno 56, Rovigo 49. L’aumento è stato notato anche a livello nazionale, come evidenziato da Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione al ministero della Salute, nella nota inviata ai dg veneti: «Ciò è favorito dall’aumento dei movimenti della popolazione a seguito di un periodo di ridotta circolazione di Gas durante la pandemia Covid-19». Come allora, anche ora vengono suggerite «un’adeguata igiene delle mani e delle vie respiratorie e un’adeguata areazione degli ambienti interni».

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