IL CONFLITTO

Israele attacca: tank a Gaza, violenti bombardamenti. «Nessun cessate il fuoco contro Hamas, spregevole appello dell'Onu»

Le ultime notizie sul conflitto in Medio Oriente

Venerdì 27 Ottobre 2023

Tajani: stiamo cercando di avere notizie degli italiani a Gaza

«Siamo in contatto con il nostro consolato a Gerusalemme che aveva contattato stamane, prima dell'attacco, i nostri connazionali» a Gaza. «Adesso non credo siano più raggiungibili, stiamo cercando di avere più notizie dal nostro consolato che è quello che parla con loro».

Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha risposto, in collegamento telefonico con il Tg3, ad un domanda sulla situazione dei connazionali nella Striscia anche alla luce del blocco delle comunicazion

Israele: nessun cessate il fuoco contro Hamas

«Con l'aperto rifiuto dello spregevole appello per un cessate il fuoco, Israele intende agire per eliminare Hamas proprio come il mondo ha agito contro i nazisti e l'Isis». Lo scrive su X il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen dopo la risoluzione approvata dall'Assemblea generale dell'Onu.

Iran: consigliato ad Hamas di rilasciare i civili

L'Iran nega di aver ordinato a gruppi affiliati di attaccare gli asset americani in Siria e in Iraq. Lo afferma il ministro degli Esteri iraniano Hossei Amirabdollahian in un'intervista a Bloomberg, sottolineando che Teheran ha consigliato a Hamas di rilasciare i civili.

Hamas: sventata incursione di terra israeliana

Il braccio armato di Hamas, le Brigate Qassam, ha affermato di aver «sventato un'incursione di terra israeliana a Beit Hanoun e nella parte orientale di Bureij» (nel nord-est e nella parte centrale della striscia di Gaza), aggiungendo che ora si stanno verificando «scontri violenti». Lo riferisce al Jazeera online, secondo cui un alto funzionario di Hamas, Osama Hamdan, ha affermato che Israele sta tentando di «creare un'immagine di vittoria». «Tagliare le comunicazioni dalla Striscia di Gaza è un tentativo di coprire i crimini dell'occupazione senza alcuna supervisione o responsabilità», ha aggiunto Hamdan

Hamas: chiediamo immediata attuazione risoluzione Onu

Hamas accoglie positivamente la risoluzione adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite che chiede una «tregua umanitaria immediata, permanente e continua». È quanto si legge in una dichiarazione di Hamas pubblicata su Telegram. «Ci auguriamo che la risoluzione dell'Assemblea Generale venga attuata immediatamente in modo da consentire l'apertura dei valichi di frontiera e l'introduzione di carburante e aiuti di emergenza nella Striscia di Gaza».

Proteste in Cisgiordania contro operazioni Israele a Gaza

Molte persone sono scese nelle piazze delle principale città della Cisgiordania per manifestare contro l'esercito israeliano che ha ampliato le operazioni di terra a Gaza. Nelle immagini diffuse da Haaretz si vedono proteste a Nablus, Ramallah, Jenin, Betlemme e Hebron, ma anche in altri numerosi villaggi.

Israele contro Onu: è il giorno dell'infamia

«Oggi è un giorno che passerà alla storia nell'infamia, un giorno buio per l' Onu, che non ha più un briciolo di rilevanza o legittimità». È il duro attacco lanciato da Israele dopo il via libera dell'Assemblea Generale alla risoluzione sulla tregua a Gaza. «Israele ha il diritto di difendersi. L'unico modo è sradicare la capacità terroristica di Hamas, e questa risoluzione non nomina neppure Hamas», ha detto l'ambasciatore Gilad Erdan. «Perchè difendete degli assassini, dei terroristi che decapitano bambini? Vergogna», ha detto ribadendo che la risoluzione è «ridicola».

Assemblea generale dell'Onu chiede una tregua umanitaria

L'Assemblea generale dell'Onu chiede una tregua umanitaria immediata. Con 120 voti a favore, 14 contrari e 45 astensione la risoluzione giordana è stata infatti adottata dall'Assemblea. L'emendamento proposto dal Canada non ha ottenuto il sostegno sufficiente (85 favorevoli, 55 contrari e 23 astensioni), ossia la maggioranza richiesta dei due terzi.

Hamas chiama alle armi i palestinesi in Cisgiordania

«Questo è il momento delle armi». Così Hamas ha lanciato «un appello urgente al nostro popolo in Cisgiordania» a prendere le armi contro Israele.

Usa: sostegno a tregua umanitaria per portare aiuti a Gaza

Gli Stati Uniti appoggiano l'ideda di una «pausa umanitaria» per portare aiuti a Gaza. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza americana, John Kirby, in un briefing con la stampa.

L'Arabia Saudita agli Usa: invasione Gaza sarebbe catastrofica

L'Arabia Saudita ha messo in guardia gli Stati Uniti negli ultimi giorni sul fatto che un'invasione via terra di Gaza avrebbe conseguenze catastrofiche per il Medio Oriente. Lo riporta il New York Times. «La leadership saudita spera che l'operazione di terra possa essere evitate per motivi di stabilità» dell'area e «per la perdita di vite umane», ha detto il senatore democratico Richard Blumenthal. Blumenthal è stato uno dei dieci senatori americani che lo scorso fine settimana ha incontrato il principe alla corona saudita Mohammed bin Salman.

Hamas: tank israeliani tentano di penetrare a Gaza

L'ufficio stampa di Hamas a Gaza ha annunciato poco fa su Telegram che «è in corso un massiccio tentativo di Israele di penetrare nella Striscia da nord e da est...numerosi tank israeliani sono stati distrutti. La battaglia è in corso attorno alla barriera di divisione».

L'esercito israeliano agli abitanti di Gaza city: "Sfollate verso sud"

Nell'annunciare che le forze di terra israeliane «espanderanno» stanotte le operazioni, il portavoce dell'esercito Daniel Hagari ha rinnovato l'esortazione agli abitanti di Gaza city di sfollare verso il sud della Striscia. «Continueremo ad attaccare Gaza e i dintorni e continuiamo a dire alla popolazione di Gaza che a sud si troveranno in condizioni migliori», ha detto Hagari.

Idf: "Accordo rilascio ostaggi? Ignorare le voci"

L'Idf smentisce un possibile accordo raggiunto per il rilascio degli oltre 200 ostaggi detenuti a Gaza. Il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari rispondendo a una domanda su un possibile accordo per il rilascio degli ostaggi risponde ai giornalisti dicendo loro di «ignorare le voci». Hamas, aggiunge, «usa il terrore psicologico».

Striscia di Gaza, intensificati gli attacchi israeliani

Le forze di terra dell'esercito israeliano stanno espandendo stasera i loro blitz all'interno della Striscia di Gaza insieme agli attacchi aerei. Lo ha riferito il portavoce militare Daniel Hagari, rinnovando l'appello ai residenti palestinesi di evacuare verso il sud della Striscia.

Raffica di razzi da Gaza

Numerosi razzi sono stati sparati da Gaza verso il sud e il centro di Israele. È quanto riferisce 'The Times of Israel'. Le sirene antiaeree hanno risuonato a Ramat Gan, Modìin, Rishon Lezion, Holon, Ashdod, Ashkelon. Finora non ci sono state segnalazioni di impatti

Iron Dome intercetta razzi lanciati da Gaza

Sono di nuovo risuonate le sirene d'allarme nel centro di Israele. Subito dopo il sistema di difesa aerea Iron Dome è entrato in azione intercettando i razzi lanciati dalla Striscia di Gaza.

Al Jazeera, bombardamenti senza precedenti sulla Striscia di Gaza

Le autorità israeliane hanno «tagliato completamente le comunicazioni nella Striscia di Gaza». Lo riferisce la Tv Al Jazeera. Secondo l'emittente satellitare qatariana «la Striscia sta subendo i più pesanti bombardamenti via terra, mare e aria dall'inizio della guerra».

Sirene a Tel Aviv

Sono di nuovo risuonate le sirene d'allarme nel centro di Israele. Subito dopo il sistema di difesa aerea Iron Dome è entrato in azione intercettando i razzi lanciati dalla Striscia di Gaza.

Guterres, sistema umanitario al collasso a Gaza

«Il sistema umanitario a Gaza sta affrontando un collasso totale con conseguenze inimmaginabili per più di 2 milioni di civili». È l'allarme lanciato dal segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, sottolineando che «data la situazione disperata e drammatica, le Nazioni Unite non saranno in grado di continuare a fornire aiuti all'interno di Gaza senza un cambiamento immediato e fondamentale nel modo in cui vengono inviati gli aiuti». «Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità - ha aggiunto - Questo è il momento della verità, la storia ci giudica tutti».

Tregua di un giorno, fonti Egitto: Israele ha detto sì

«Israele ha accettato una tregua di un giorno a condizione che vi sia una supervisione internazionale». Lo riporta il sito all-news egiziano 'Al-Qahera News' citando fonti governative senza fornire ulteriori informazioni.

Onu vota bozza su tregua a Gaza

L'Assemblea Generale dell'Onu voterà alle 15 locali, le 21 italiane, la bozza di risoluzione presentata dalla Giordania a nome degli stati arabi che si concentra sulla tregua a Gaza, per garantire l'ingresso degli aiuti e impedire lo sfollamento forzato. Per approvare il documento, che non ha valore vincolante, serve la maggioranza dei due terzi dei 193 paesi membri. Nell'ultima versione della bozza si chiede (invece del cessate il fuoco) una «tregua umanitaria immediata, duratura e prolungata che conduca alla cessazione delle ostilità, e che tutte le parti rispettino immediatamente e pienamente i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale, in particolare per quanto riguarda la protezione dei civili». Inoltre si domanda la «fornitura immediata, continua e senza ostacoli di beni e servizi essenziali ai civili in tutta Gaza, incoraggiando la creazione di corridoi umanitari e altre iniziative per facilitare la consegna degli aiuti», e la «revoca dell'ordine da parte di Israele di evacuazione dei palestinesi dal nord della Striscia», respingendo fermamente qualsiasi tentativo di trasferimento forzato della popolazione civile palestinese. Infine, domanda «il rilascio immediato e incondizionato di tutti i civili tenuti illegalmente prigionieri». Il Canada ha proposto un emendamento che aggiungerebbe al testo una condanna diretta dell'attacco di Hamas e dovrebbe essere votato dall'Assemblea Generale prima della bozza. 

Hamas nega accusa di utilizzo militare dell'ospedale

Hamas ha respinto le accuse giunte oggi da Israele secondo cui sfrutterebbe le strutture dell'ospedale Shifa (il principale di Gaza) per gestire dal suo interno la guerra contro Israele. «Si tratta di menzogne», ha affermato un suo dirigente, Izzat al-Rashek, citato dai media israeliani. «Nelle vicinanze dell'ospedale ci sono 40 mila persone. Si tratta di preparativi da parte di Israele di compiere in quel posto un nuovo massacro». 

 

Al Jazeera: avanza negoziato per prigionieri e tregua

Citando fonti proprie, la Tv satellitare Al Jazeera ha parlato di negoziati entrati in fase di «accelerazione per concordare un cessate il fuoco e completare un accordo tra Hamas e Israele». I negoziati, «con la mediazione del Qatar» riguardano anche la questione di rapiti a Gaza e prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, ha riferito il canale satellitare con sede a Doha.

Esercito israeliano: comando di Hamas è sotto e all'interno dell'ospedale di Gaza city

Il comando centrale di Hamas è sotto e all'interno dell'ospedale Shifa di Gaza City, il più grande della Striscia. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari fornendo foto, video e registrazioni a sostegno di questa affermazione. «Hamas - ha detto - gestisce la guerra dagli ospedali e usa i civili come scudi umani».

 

Macron, basta violenze coloni contro i civili

«Ripeto la richiesta fatta alle autorità israeliane di far cessare la violenza di alcuni coloni contro i civili» palestinesi in Cisgiordania. Lo sottolinea il presidente francese Emmanuel Macron, in conferenza stampa a Bruxelles. L'intenzione della Francia è di «apportare un sostegno economico e sociale inedito» anche alla popolazione della Cisgiordania, «tenendo conto del blocco completo delle popolazioni» della zona.

Hamas, più positivi su liberazione ostaggi con passaporto russo

Hamas considera la richiesta di liberare ostaggi con il passaporto russo in maniera «più positiva e attenta» di altre. Lo ha detto Musa Abu Marzuk, membro del Polibur di Hamas in visita a Mosca, in un'intervista all'agenzia stampa russa Ria Novosti. Abu Marzuk ha anche detto che Hamas è pronto a liberare gli ostaggi civili, ma i bombardamenti israeliani lo impediscono. La maggior parte degli israeliani ha un doppio passaporto: «Russia, Stati Uniti, Francia, Spagna e Italia, e molti paesi si sono rivolti a noi con richieste riguardanti i loro cittadini detenuti nella Striscia di Gaza, compresi gli amici russi - ha detto Abu Marzuk - sulla richiesta russa siamo più positivi e attenti, a casa della natura dei nostri rapporti con la Russia». Malgrado abbiano altre cittadinanze, «tutti quelli catturati sono per noi israeliani», ha aggiunto. Secondo Abu Marzuk, Hamas era riluttante a trattenere i civili, ma la loro liberazione è impossibile a causa dei bombardamenti israeliani, perché servono «condizioni adeguate per il loro rilascio e ritorno sicuro». Israele ha rifiutato di rispondere a questa richiesta «umanitaria» e «50 ostaggi» sono morti sotto i bombardamenti, ha proseguito Abu Marzuk, ripetendo un dato diffuso da Hamas che non è stato verificato da fonti indipendenti. Lo scorso 7 ottobre, durante il sanguinoso attacco a Israele in cui sono stati uccisi oltre 1400 civili, Hamas ha rapito 233 persone, fra cui anche neonati, bambini piccoli e persone anziane. Al momento sono state liberate solo quattro donne.

Sanzioni Usa a otto persone e 4 entità legati ad Hamas

Gli Stati Uniti impongono sanzioni a otto individui e quattro entità legate a Hamas. Lo annuncia il segretario di Stato Antony Blinken, sottolineando che fra gli individui ci sono anche coloro che hanno giocato un ruolo nel facilitare l'evasione delle sanzioni da parte di società affiliate a Hamas.

Raid israeliano dal mare

Uomini del commando navale israeliano Shayetet 13 hanno compiuto la notte scorsa un raid dal mare nel sud della Striscia di Gaza. Lo hanno reso noto le Forze di Difesa israeliane. Gli israeliani, afferma l'Idf, hanno distrutto infrastrutture di Hamas e operato in un complesso di edifici utilizzato dai commando navali del gruppo palestinese. All'operazione hanno partecipato altre forze della marina e tutti gli israeliani sono rientrati alla base. In precedenza, ricorda Times of Israel, Hamas ha dichiarato oggi di aver respinto un attacco israeliano dal mare.

Macron, necessaria tregua umanitaria a Gaza

«Una tregua umanitaria» a Gaza «è cruciale per proteggere i più fragili e per finalizzare i negoziati sugli ostaggi». Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron al termine del vertice Ue.

 

Il Qatar rivedrà i suoi rapporti con Hamas: intesa con gli Usa

Gli Stati Uniti e il Qatar hanno raggiunto un'intesa in base alla quale Doha rivedrà i suoi rapporti con Hamas dopo l'eventuale soluzione della crisi degli ostaggi, in cui Doha sta svolgendo un attivo ruolo di mediazione. Secondo fonti diplomatiche citate dal Washington Post, l'intesa è stata raggiunta durante il recente incontro tra il segretario di Stato Antony Blinken e l'emiro Tamim bin Hamad al-Thani. I termini di questa revisione dell'associazione tra Qatar e Hamas non sono ancora chiari, e non si sa se si arriverà fino l'uscita dal Paese dei leader dell'organizzazione militare palestinese, tra i quali il leader supremo Ismail Haniyeh, e il suo predecessore Khaled Mashaal, sopravvissuto ad un tentativo di assassinio israeliano nel 1997. L'intesa comunque è un segnale della volontà dell'amministrazione Biden di bilanciare l'obiettivo a breve termine di mettere in salvo gli oltre 220 ostaggi - con la mediazione di Doha che ha portato alla liberazione di due dei quattro ostaggi finora rilasciati - e quello a lungo termine di isolare le milizie responsabili degli atroci attacchi terroristici del 7 ottobre in Israele. «Quello che posso dire riguardo al Qatar che in questo riguardo apprezziamo molto il suo aiuto», ha detto Blinken la settimana scorsa quando gli è stato chiesto del fatto che Doha ospita da oltre un decennio gli uffici di Hamas. Ma poi ha aggiunto: «non ci può più essere una situazione di 'business as usual' con Hamas». Risposta che non ha soddisfatto repubblicani al Congresso: «voglio vedere il presidente Biden chiedere ai nostri alleati, come il Qatar, di estradare quei terroristi di Hamas», ha dichiarato il deputato Max Miller. All'amministrazione Biden però è ben chiaro che una politica di tolleranza zero sui rapporti con Hamas potrebbe mettere a rischio i negoziati per il rilascio degli ostaggi, e una mediazione che viene riconosciuta da Israele stesso. «Il Qatar è diventato una parte essenziale per facilitare la soluzione umanitaria, gli sforzi diplomatici del Qatar sono cruciali in questo momento», ha dichiarato nei giorni scorsi il consigliere per la Sicurezza Nazionale israeliano, Tzachi Hanegbi. Senza contare che leadership di Hamas dovesse lasciare il Qatar, probabilmente andrà in altri Paesi dove sarebbe minore la capacità dell'Occidente di ottenere mediazioni negoziali. «Se i leader di Hamas dovessero lasciare il Qatar, andrebbero probabilmente in Iran o Siria o Libano, o da qualche parte ancora più lontano come l'Algeria - spiega Bruce Riedel, ex agente Cia ora studioso di Medio Oriente - il trasferimento in Siria sarebbe un onore per Bashar al-Assad, ma probabilmente si sposterebbero in Iran». 

Blitz notturno mirato della marina israeliana nella Striscia

"Flotilla 13", un'unità della marina militare israeliana è sbarcata la notte scorsa nel sud della Striscia di Gaza ed ha distrutto infrastrutture terroristiche di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui l'obiettivo del blitz «mirato» era una base terroristica degli "uomini rana" di Hamas. Al termine dell'operazione, "Flotilla 13" è rientrata in Israele.

Sirene a Tel Aviv per razzi da Gaza

Altra salva di razzi da Gaza su Tel Aviv dove da poco sono risuonate le sirene di allarme. Lo ha constatato l'ANSA sul posto. Sirene anche nel centro di Israele.

Colpito edificio a Tel Aviv, almeno tre feriti

Prime informazioni hanno segnalato che nell'ultima salva di razzi da Gaza contro Tel Aviv è stato colpito un edificio in città. Il servizio di Pronto Soccorso Magen David Adom segnala 3 feriti. Secondo i media Hamas da Gaza ha rivendicato il lancio dei razzi.

«Minaccia dal Mar Rosso era un aereo senza pilota»

La "minaccia aerea proveniente dal mar Rosso" - menzionata oggi dal portavoce militare Daniel Hagari in una conferenza stampa - era «un aereo senza pilota» che è caduto a Taba (Egitto) dove ha ferito 5 persone. Lo ha affermato la radio militare secondo cui non è chiaro se sia giunto dallo Yemen o se sia stato lanciato da una nave dalle acque del mar Rosso. «Velivoli della aviazione militare israeliana hanno cercato di intercettarlo, ma non ci sono riusciti», ha precisato. «In ogni caso - ha aggiunto - è chiaro che c'è un coinvolgimento dell'Iran». La emittente ha ricordato in questo contesto che a maggio il ministro della difesa Yoav Gallant ha rivelato che i Pasdaran (i Guardiani della rivoluzione) hanno trasformato alcune navi commerciali in piattaforme di lancio di aerei senza pilota e di anche di missili per creare cosi - secondo Israele - «basi terroristiche galleggianti» da dislocare secondo le loro esigenze nei mari del Medio Oriente.

Gli ostaggi nella Striscia sono 229

Sono 229 gli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza. Lo riferisce il portavoce delle Forze della difesa israeliana (Idf), Daniel Hagari, che rivede al rialzo la cifra delle persone sequestrate durante l'attacco sferrrato contro Israele da Hamas lo scorso 7 ottobre.

Identificata minaccia aerea dal Mar Rosso

«Nelle ultime ore abbiamo identificato una minaccia aerea sul mar Rosso. Aerei da combattimento sono stati lanciati verso quella minaccia e l'episodio è ora oggetto di una verifica»: lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari, senza precisare la natura di quella minaccia. «Per quel che comprendiamo, - ha aggiunto - l'attacco avvenuto in Egitto è collegato a quella minaccia». Si riferiva a notizie della scorsa notte relative al ferimento di cinque egiziani del Sinai a Taba, vicino al confine con Israele. « Israele - ha concluso Hagari - coopererà con Egitto e Stati Uniti per rafforzare le difesa della Regione di fronte a minacce provenienti dal mar Rosso».

Israele, ucciso comandante di Hamas: 250 obiettivi colpiti

L'esercito israeliano ha ucciso la notte scorsa Madhath Mubashar, comandante del Battaglione occidentale Khan Younis di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui Madhath ha preso parte ad attacchi - con esplosivi e uso di cecchini - contro civili, comunità e soldati israeliani. Durante la notte - secondo la stessa fonte sono stati colpiti oltre 250 obiettivi militari di Hamaa nella Striscia, inclusi tunnel, decine di operativi, centri di comando operativi e siti di lancio di razzi. Il portavoce ha aggiunto anche che un drone militare è caduto nell'enclave palestinese per malfunzionamento.

Nuove sirene di allarme in comunità Israele a ridosso di Gaza

Le sirene di allarme per i razzi da Gaza sono riprese a suonare, dopo ore di relativa calma, nelle comunità a ridosso della Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere l'esercito israeliano.

 

Hamas rilascerà ostaggi "solo con il cessate il fuoco"

Hamas non potrà rilasciare gli ostaggi finché non verrà concordato un cessate il fuoco: lo ha detto al quotidiano russo Kommersant Abu Hamid, il rappresentante della delegazione di Hamas che ieri ha visitato Mosca. Ieri il ministero degli Esteri russo aveva reso noto che durante l'incontro con la delegazione di Hamas Mosca aveva discusso della liberazione degli ostaggi e dell'evacuazione dei russi dalla Striscia di Gaza. La delegazione del gruppo palestinese ha incontrato nella capitale russa Mikhail Bogdanov, viceministro degli Esteri e inviato speciale presidenziale della Russia per il Medio Oriente e l'Africa.

Nuovo blitz esercito dentro la Striscia, colpita Hamas

L'esercito israeliano con carri armati e soldati - e l'appoggio dell'aviazione - è entrato di nuovo dentro la Striscia di Gaza per blitz limitati. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui sono stati colpiti operativi e postazioni di Hamas. Il blitz ha interessato la zona di Shujaiyya, sobborgo di Gaza City ben oltre la frontiera. Subito dopo, l'esercito è uscito dalla Striscia senza perdite.

Scontri con Israele in Cisgiordania, uccisi 3 palestinesi

Tre palestinesi sono stati uccisi - e altri 12 feriti - in scontri con l'esercito israeliano a Jenin nel nord della Cisgiordania. Lo ha fatto sapere, citato dall'agenzia Wafa, il direttore dell'ospedale cittadino Wissam Bakr che ha identificato i tre in Abdullah Bassam Abu Al-Haija, Muhammad Al-Amer (24 anni) e Jawad Al-Turki. L'esercito israeliano ancora non ha commentato i fatti.

 

F-15 Usa hanno colpito obiettivi legati all'Iran in Siria

L'esercito americano ha effettuato attacchi contro due strutture nella Siria orientale utilizzate dal Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane e dai gruppi da esso sostenuti. Lo ha detto il Pentagono, aggiungendo che il raid è in risposta a un'ondata di attacchi contro le forze statunitensi sia in Iraq che in Siria. Mentre le tensioni aumentano sul conflitto Israele-Hamas, le truppe statunitensi e della coalizione sono state attaccate almeno 19 volte in Iraq e in Siria da forze appoggiate dall'Iran nella scorsa settimana. Un totale di 21 militari americani hanno subito ferite lievi, nella stragrande maggioranza lesioni cerebrali traumatiche. Gli attacchi hanno preso di mira depositi di armi e munizioni utilizzando aerei F-15, ha detto un funzionario del Pentagono, e non sono stati coordinati con Israele. «Questi attacchi di autodifesa di precisione sono una risposta a una serie di attacchi in corso e per lo più infruttuosi contro il personale americano in Iraq e Siria da parte di gruppi di miliziani sostenuti dall'Iran, iniziati il ​​17 ottobre», ha precisato in una nota il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin.

Jet militari americani hanno attaccato in Siria

Jet militari americani, su ordine di Joe Biden, hanno attaccato in Siria gruppi di militanti sostenuti dall'Iran che avevano colpito truppe Usa nel Paese e in Iraq all'indomani degli attentati del 7 ottobre in Israele. Lo annuncia il Pentagono in una nota. 

 

Michel: Hamas terrorista, non avrà posto in una conferenza di pace

L'idea di una conferenza di pace «era già sul tavolo» all'incontro del Cairo dello scorso fine settimana e oggi il premier spagnolo Pedro Sanchez «l'ha proposta ancora. Hamas è una organizzazione terrorista, non vedo alcun ruolo per essa in una conferenza di pace cui partecipi l'Ue». Lo dice il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, a Bruxelles in conferenza stampa.

MIchel: disponibili ad organizzare conferenza di pace in Ue

«Sosteniamo il principio di tenere presto una conferenza di pace nell'Ue o altrove. A nostro avviso è un buon modo per garantire una pace sostenibile nella regione» mediorientale. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al termine della prima giornata di lavori del vertice Ue.

Ue: consegnati a Gaza primi aiuti da 56 tonnellate

«Le prime 56 tonnellate di aiuti umanitari inviati attraverso l'Egitto» dall' Ue «sono state consegnate a Gaza». Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine della prima giornata di lavori del vertice Ue. «I prossimi due voli sono previsti per oggi, venerdì, e ce ne saranno altri nei prossimi giorni», ha sottolineato von der Leyen, indicando la necessità che «gli aiuti umanitari» raggiungano «Gaza senza ostacoli e rapidamente».

Nel video ripreso dall’alto si vede una piazza e i tetti dei palazzi, con i pannelli solari. All’improvviso un’esplosione demolisce un intero isolato e si alza una colonna di fumo. Le immagini sono state diffuse da Idf, le forze armate israeliane, e documentano il bombardamento mirato nella Striscia di Gaza che ha consentito di uccidere uno dei due dirigenti di Hamas che hanno pianificato il massacro del 7 ottobre: Shadi Barud, vice capo della direzione dell’intelligence di Hamas, in passato comandante del battaglione dell’organizzazione a Khan Yunis, artefice di vari attentati.

L’esercito israeliano lo ha individuato ed eliminato grazie alle informazione raccolte dallo Shin Bet, i servizi segreti interni. Ieri Hamas ha dichiarato che nei bombardamenti di questi giorni sono morti 50 ostaggi (notizia non confermata dagli israeliani).

LA CACCIA

«Il nostro obiettivo è sradicare Hamas e useremo qualsiasi mezzo» ha detto ieri Gilad Erdan, l’ambasciatore israeliano all’Onu. Nella notte tra mercoledì e giovedì, subito dopo il discorso di Netanyahu che ha confermato che ci sarà l’invasione di terra, i tank e la fanteria sono di nuovo entrati nella Striscia di Gaza. È stata l’incursione più profonda dal 7 ottobre e prepara il terreno a una offensiva più vasta e anche ieri sera ci sono state nuove operazioni simili. L’Idf ha annunciato di avere eliminato altri tre leader dell’organizzazione terroristica: «Gli aerei da combattimento hanno colpito tre agenti senior di Hamas nel suo battaglione Daraj Tuffah. I terroristi avevano partecipato a precedenti attacchi contro Israele. Sono il comandante di battaglione, Rifaat Abbas, il vice comandante Ibrahim Jadba e il comandante del supporto combattivo, Tarek Maarouf». Ma per comprendere come i pezzi dello scacchiere mondiale si stiano posizionando, come si stia creando un blocco eterogeneo in chiave anti Occidente, bisogna spostarsi da Gaza, cambiare continente e guardare a Mosca.

CONTRO L’OCCIDENTE

Qui è stata ricevuta una delegazione di Hamas, come ha confermato il Ministero degli Esteri russo. Scrive la Tass: «Un membro del gruppo dirigente di Hamas Abu Marzooksi è attualmente a Mosca». Formalmente si è parlato della liberazione degli ostaggi, ma se un leader di Hamas proprio nei giorni della guerra affronta un viaggio di questo tipo, difficilmente si può minimizzare. Durissima la reazione di Israele: «Da Mosca un atto di sostegno al terrorismo». Il Cremlino ha precisato che comunque non ci sarà un incontro con Putin. Non solo: sempre ieri il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Galuzin, ha parlato con il suo omologo iraniano, Ali Bagheri Kani. Hamas, Iran, Russia. Hamas riceve armi, addestramento e sostegno da Teheran che fornisce anche i droni usati in Ucraina dall’esercito russo. E ieri parlando all’assemblea generale dell’Onu, il ministro degli Esteri dell’Iran, Hossein Amir-Abdollahian, ha detto che «Hamas è pronta a rilasciare gli ostaggi detenuti a Gaza» consegnandoli a Teheran, ma «il mondo dovrebbe sostenere la liberazione di 6mila palestinesi detenuti nelle carcere israeliane». A Doha, però, qualcosa sembra cambiare: «Il Qatar rivedrà i rapporti con Hamas dopo la crisi degli ostaggi di Gaza» sulla base di un accordo con gli Usa, scrive il Washington Post. Biden prova a sbloccare la liberazione dei prigionieri, ma anche a isolare - nel medio termine - Hamas che dal Qatar ha ricevuto supporto.

PAURA A TEL AVIV

I bombardamenti israeliani su Gaza hanno causato distruzione e migliaia di vittime tra i civili. Il ministero della Sanità - dopo le perplessità espresse da Biden sull’autenticità delle cifre della tragedia - ha così diffuso i nomi e gli identificativi dei palestinesi uccisi dall’inizio dei raid israeliani: sono 7028. Anche ieri però Hamas dalla Striscia ha continuato a lanciare razzi contro Israele, le sirene di allarme sono risuonate di nuovo a Tel Aviv e in diverse altre città, come ormai avviene quotidianamente dal 7 ottobre. Questo rende improbabile un cessate il fuoco che per ragioni umanitarie viene chiesto da più parti. «La manovra militare sul terreno avverrà non appena si saranno create le condizioni opportune - conferma il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant - stiamo conducendo una guerra precisa, micidiale e possente». Il sito Middle East Eye addirittura ipotizza l’uso di gas nervino e altre sostanze chimiche da diffondere nei tunnel in cui sono nascosti gli uomini di Hamas, con un attacco a sorpresa che consentirebbe anche di liberare gli ostaggi.

di Mauro Evangelisti
 

Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 08:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA