Electrolux, un'altra mazzata: scorte solo fino a fine mese, poi chiusure giornaliere

Venerdì 9 Febbraio 2024
Lo stabilimento Electrolux di Porcia

PORDENONE - Piove sul bagnato in casa Electrolux. Non bastassero le lettere di licenziamento destinate agli impiegati e ai quadri in eccedenza, infatti, ecco che in arrivo c'è un'altra mazzata.
E potenzialmente potrà interessare tutta la fabbrica di Porcia, non solo la componente impiegatizia travolta dall'ultima ondata di esuberi. Entro la fine di febbraio, infatti, rischiano di terminare le scorte di componenti di provenienza cinese o comunque estera. Si tratta di partite di materiali legate a doppio filo ai traffici marittimi, condizionati come mai prima d'ora dalla crisi del Canale di Suez.

E le prospettive per il mese di marzo sono diventate tutto a un tratto ancora più nere.

COSA SUCCEDE
La situazione nella lingua d'acqua più trafficata del mondo non migliora. E lo stabilimento Electrolux di Porcia conta sulle schede madri cinesi che arrivano dalla megalopoli industriale di Shenzhen per poter completare le proprie lavatrici. I sindacati sono in allarme da ieri, quando è stata resa nota la problematica urgente: fino a fine febbraio le scorte di materiali basteranno, dopodiché si andrà in sofferenza. Simonetta Chiarotto della Fiom Cgil parla ad esempio di «situazione critica generalizzata», che quindi non riguarda solamente la galassia Electrolux ma decine di aziende del tessuto economico pordenonese.
È chiaro però che la multinazionale svedese in questo momento è il "paziente" numero uno di cui preoccuparsi. E il pericolo è quello che a marzo si vada incontro a delle giornate di chiusura totale dello stabilimento, proprio a causa della mancanza dei materiali dalla Cina.

GLI AIUTI
Dall'altro lato della barricata c'è la Regione, che continua ad aprire il portafoglio per dare una mano al settore produttivo in difficoltà. «Negli ultimi sei mesi l'amministrazione regionale, a fronte di una congiuntura non facile, ha continuato a garantire l'accesso al credito alle imprese, stanziando complessivamente 135 milioni di euro, la maggior parte dei quali per il Frie, oltre che per la "Legge Sabatini" e per Fvg Plus. Sul fronte delle agevolazioni per l'accesso alla liquidità, nei prossimi mesi sarà anche costituito un nuovo Fondo regionale di credito e garanzia, del valore di oltre 14 milioni di euro, per assicurare l'accesso al credito proprio attraverso i Confidi in particolare alle aziende di piccole dimensioni che hanno maggiori difficoltà finanziarie. Ad annunciarlo ieri a Pordenone l'assessore regionale alle Attività produttive e al Turismo, Sergio Emidio Bini.
«In particolare, nel 2023 vista la situazione - ha evidenziato Bini - la Regione ha garantito liquidità e investimenti alle imprese. In risposta all'aumento dei tassi d'interesse e dell'inflazione, abbiamo destinato oltre 90 milioni di euro per garantire il credito agevolato tramite il Fondo di rotazione per le iniziative economiche. Con la manovra di Stabilità di fine anno vi è stato un ulteriore stanziamento di 15 milioni, raggiungendo così il totale di 105 milioni di euro».
 

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