Mobilificio San Giacomo: grandine, vento e pioggia bloccano la produzione, tutti in cassa integrazione

Venerdì 28 Luglio 2023 di Loris Del Frate
Mobilificio San Giacomo: grandine, vento e pioggia bloccano la produzione, tutti in cassa integrazione

PASIANO - La prima ondata di maltempo, quella del tardo pomeriggio del 24 luglio, una zampata al mobilificio San Giacomo di Cecchini di Pasiano l'aveva già assestata. «Però tutto sommato - spiega Graziano Favaretto, responsabile delle relazioni esterne dell'impresa del cavaliere Gabrielle Piovesana - le cose non erano andate malissimo.

Qualche danno si vera verificato, ma eravamo riusciti a sistemare con le nostre forze. Come dire che sembrava fossimo riusciti a scamparla». Il peggio, invece, doveva ancora arrivare.


LA SECONDA ONDATA
Il vento continuava a soffiare forte, lo si sentiva sulle pareti della fabbrica. Ad un certo punto, però, è iniziata a cadere la grandine. I chicchi rimbalzavano sul tetto, poi quando sono arrivati quelli grossi è iniziato il disastro. «Si sono formati dei buchi - spiega Favaretto - prima erano pochi, poi sempre di più. Sembrava che qualcuno stessa sparando con la mitragliatrice. L'acqua stava già iniziando a colare all'interno, quando il vento è cresciuto ancora di intensità. Attraverso i buchi, sempre più larghi e numerosi è entrato all'interno, ha creato un vortice e nel tentativo di tornare fuori era talmente forte che ha iniziato a scoperchiare pezzi di tetto intero che sono volati via».


IL RESTO DEI DANNI
Il racconto di quella notte drammatica va avanti. «Quando il vento è leggermente calato è cresciuta di intensità la pioggia. In pochissimo tempo all'interno dei vari settori della produzione era tutto bagnato e l'acqua continuava a colare, sempre più copiosa. Ha invaso la zona della produzione, è entrata all'interno dei macchinari di precisione creando parecchi problemi e ha preso in pieno i semilavorati che erano sui nastri invadendo poi anche il settore della segheria. In una ventina di minuti tutto era compiuto».


LA CONTA
Sono trascorsi quattro giorni da quella sera e ancora i danni non sono stati quantificati. «Si tratta di danni importanti - spiega il responsabile della comunicazione - ma onestamente ancora non sappiamo quantificarli. Anche perchè abbiamo deciso di fare subito tutto il necessario per mettere in sicurezza il tetto, in modo che in caso di nuova pioggia non si creino altri problemi. Poi passo a passo valuteremo nel dettaglio».


I MACCHINARI
Le apparecchiature che hanno preso la pioggia a causa del tetto scoperchiato non poteva essere riaccese. «Abbiamo chiamato delle imprese specializzate per asciugarle all'interno. Si tratta di macchinari delicati e tecnologicamente avanzati, quindi serve la massima cautela. Per la verità - va ancora avanti - non sappiamo ancora quando sarà possibile riprendere a pieno ritmo». Allo stato, infatti, il mobilificio San Giacomo, 440 dipendenti, sta lavorando a ritmi ridotti. «Siamo valutando la possibilità di prendere in considerazione lo strumento della cassa integrazione per una parte dei dipendenti. È un ammortizzatore sociale che esiste ed in momenti come questi, almeno per il tempo necessario a ripristinare le cose come erano, si può utilizzare. Anche perchè stiamo lavorando con la produzione molto ridotta».


IL COMPLEANNO
Proprio la sera in cui si è scatenata la tempesta che ha messo in ginocchio la provincia e la regione, il mobilificio San Giacomo di Pasiano festeggiava i 55 anni di attività. C'era in programma anche di fare un festa dopo qualche giorno. Ora la priorità di Maurizio, Loris e Stefano (sono i figli del cavaliere Gabrielle Piovesana e lavorano tutti in fabbrica) è quella di chiudere il prima possibile questa orrenda parentesi.

Ultimo aggiornamento: 29 Luglio, 09:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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