Maxi-causa del Chievo contro Figc e Clivense: «Danni per 140 milioni»

Giovedì 14 Settembre 2023, 08:53

IL SIMBOLO


Non solo: Chievo e Paluani hanno contestato a Figc, Gravina, Clivense e Pellissier pure il concorso «negli atti illeciti di contraffazione e negli atti di concorrenza sleale» commessi con l'affiliazione della nuova squadra fondata dall'ex capitano gialloblù (inizialmente ribattezzata "Chievo 2021") e con l'utilizzo della relativa denominazione nei documenti federali. Per questo è stato chiesto al Tribunale di Venezia di proibire l'utilizzo dei segni "F.C. Chievo Verona 2021 A.S.D.", "Chievo 2021", "Chievo", "F.C. Clivense", "Clivense", del simbolo e di «qualsiasi altro segno distintivo contenente le parole Chievo e/o Clivense e/o la diga del Chievo», nonché di ordinare «la distruzione di tutti gli strumenti» impiegati «per produrre e/o commercializzare l'attività». Inoltre è stato domandato di fissare una penale di 500.000 euro per ogni giorno di violazione dell'eventuale provvedimento inibitorio. La tesi delle società di Campedelli è che «l'illecita esclusione e l'illecito svincolo, lasciando campo libero alla c.d. "Falsa Chievo" di spacciarsi quale continuazione del glorioso vero Chievo e come colei che ne raccoglie l'eredità e ne difende il nome e i colori», così come «la illecita affiliazione del nuovo club», siano «strettamente connessi» alla «contraffazione dei marchi Chievo».


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